Whatsapp è arrivato a un milione di utenti. Sembra che ormai in tutto il mondo nessuno possa più fare a meno della messaggistica istantanea, che ha di fatto operato una vera e propria rivoluzione della comunicazione e posto il suo sigillo sull’epoca degli smartphone: chi usa la chat lo fa in 53 lingue diverse, trasmettendo 42 miliardi di messaggi al giorno e almeno 1,6 miliardi di fotografie.
Il numero record è stato annunciato dal co-fondatore Jan Koum, proprio su Facebook, che ha acquistato la società nel 2014 per 22 miliardi di dollari.
Whatsapp gratis: si o no? Fino adesso al milione di utenti che utilizzano la chat, è stato chiesto di pagare solo 99 centesimi l’anno, e prima non si doveva pagare niente. Ora Zuckerberg starebbe pensando di mettere a pagamento particolari tipi di comunicazioni, come quella aziendale.
In generale però, non sembra ci siano proposte concrete sul tavolo e per adesso chi usufruisce di whatapp e dei suoi servizi per mandare messaggi foto (o, come nel caso della sottoscritta, screenshot idioti ai suoi amici), potrà continuare a farlo senza metter mano alla borsa.
Nel frattempo però, attenzione ai virus: come quello che annuncia la scadenza di whatspp (annuncio in bianco, sfondo nero con il simbolino della chat in bella vista). Sembra verosimile ma in realtà basta buttare l’occhio sul link del sito da cui parte l’annuncio per accorgersi che è meglio non cliccarci sopra e chiudere tutte le pagine aperte.
Per non parlare di quello che si è rifatto vivo a gennaio ma che in realtà circolava da settembre dello scorso anno: l’invito a scaricare le nuove emoticon per la chat. Non è un aggiornamento ma un malware, avverte la Polizia di Stato, che nel migliore dei casi potrebbe portare a un furto dei propri dati personali.
La stessa cosa vale per l’annuncio di scadenza del sistema Android: il sistema operativa non può scadere e nel caso si cliccasse sopra l’annuncio, si accetterebbe un abbonamento a pagamento.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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