L’estrazione a sorte ha deciso per Amsterdam. Per deciderlo non è stata tirata in alto una monetina, ma il sorteggio che ha assegnato l’Ema è avvenuto con due buste e nel ballottaggio tra Milano e Amsterdam, dopo un ‘match’ in parità con 13 voti a testa, a causa dell’astensione della Slovacchia, la sorte ha deciso per la città olandese.
Una modalità “pazzesca” per Matteo Salvini, quella di affidarsi a un sorteggio ” che riguarda migliaia di posti di lavoro e due miliardi di indotto economico.E’ l’ennesima dimostrazione della follia con cui è governata l’Unione Europea. Prioritario per il prossimo nostro governo – avverte il leader della Lega – sarà ridiscutere i 17 miliardi all’anno che gli italiani versano a Bruxelles”.
Milano, che sembrava la più avvantaggiata, ha quindi perso la scommessa di aggiudicarsi l’Agenzia europea del farmaco (Ema) per la quale il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, era disposto perfino a cedere la sede del Pirellone, il celebre grattacielo firmato Giò Ponti. ”Una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Una beffa!”, ha twittato il premier Paolo Gentiloni. ”Tutto regolare, ma non normale”, ha sintetizzato invece il sindaco di Milano Giuseppe Sala. La procedura del sorteggio era stata decisa da tutti e 27 i leader a margine del vertice di giugno.
Sostenuta da Grecia, Cipro, Romania, Malta e molti altri Paesi che hanno preferito mantenere la riservatezza, ora l’Italia mastica amaro dopo aver lavorato per mesi ad accordi e alleanze, rifiutando la logica dei blocchi, convinta che il lavoro incessante di un team istituzionale qualificato bipartisan e compatto avrebbe portato a casa il risultato. E invece è rimasta a bocca asciutta. I voti mancanti sono da addebitare a Berlino e Madrid. Eppure, la Spagna aveva dato ok, il ministro degli Esteri spagnolo Alfonso Dastis aveva promesso al governo italiano l’appoggio di Madrid alla candidatura di Milano per l’Ema. Poi il voltafaccia, come riferiscono fonti vicine al dossier.
Rimane dunque oggi una decisione “difficilissima da digerire perché perdere al sorteggio è inconcepibile, soprattutto quando si tratta di un’agenzia di questa rilevanza”, ha commentato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Come noi abbiamo sempre sostenuto – ha proseguito Lorenzin – nel regolamento avrebbero dovuto prevalere elementi di qualità, elementi tecnici, e non arrivare a un sorteggio. È un elemento che penso debba farci riflettere a tutti’. “Abbiamo avuto un dossier fortissimo perché l’Italia ha saputo fare squadra. Al primo turno eravamo in testa con 25 punti ma poi probabilmente, all’ultimo, i paesi del Nord Europa si sono compattati tutti. Se dobbiamo trarre un insegnamento è che l’Italia ha fatto squadra e ha dimostrato un valore assoluto, riconosciuto da tutti, del suo sistema sanitario e del sistema Milano”. Una giusta riflessione viene suggerita dalla Lorenzin: “L’Agenzia a sorteggio è andata a due città che potevano garantire continuità ad un’agenzia così importante. Ma se il sorteggio fosse stato, ad esempio, tra Milano e una città che non aveva questi requisiti e che avrebbe determinato un affossamento dell’agenzia del farmaco? Questo deve essere un monito per l’Europa, senza speculazioni politiche, ma di riflessione su cose che vanno impostate sicuramente in modo diverso”.
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