Italy, May 3, 2017. REUTERS/Max Rossi
Passa per Colonia il futuro di Alitalia.
Stando a voci interne a Lufthansa riportate dal quotidiano economico Handelsblatt, il colosso tedesco dopo essere uscito dalla partita per l’acquisizione della compagnia area Niki, avrebbe “liberato delle risorse” che potrebbero essere impiegate su Alitalia, definita un “obiettivo strategico”. Obiettivo che, secondo gli insider della compagnia tedesca interpellati varrebbe 300 milioni di euro – contro i 500 che si aspetterebbe invece il Governo italiano da questa operazione.
L’offerta che circolerebbe al momento è comunque al netto di un risanamento di Alitalia che, sempre secondo Handelsblatt, è un “percorso che deve essere assunto dagli interessati in Italia prima della acquisizione”.
Non è tuttavia l’unico nodo che deve essere risolto sull’argomento, come gli esuberi chiesti dalla compagnia tedesca, almeno 2 mila nel settore volo, ma se ne prevedono altri nel personale di terra.
Numeri a cui si aggiunge un orientamento chiaro da parte dei vertici di Lufthansa, critici nei confronti dei tanti previlegi di cui i dipendenti Alitalia beneficiano e che pesano – e di parecchio anche – sui conti dell’azienda.
“Finchè nessun ente in Italia elimina questi trattamenti – dicono le fonti citate da Handselblatt – una vendita è difficilmente possibile”.
Questa posizione, sommata agli esuberi, rischia di avere un peso politico importante in vista delle consultazioni del prossimo 4 marzo. Non sarebbe inoltre nelle intenzioni di Lufthansa farsi carico del rimborso del prestito ponte di 900 milioni di euro concesso dal Governo Italiano.
Insomma, acquisto sì, ma solo se la Company è da risanare nella struttura e non da ristrutturare nei conti.
In ogni caso, e fatte salve le criticità, il matrimonio Lufthansa – Alitalia sembra essere una ipotesi decisamente concreta. Da una parte, l’azienda tedesca è in costante crescita. L’amministratore delegato Carsten Spohr fa infatti sapere che la compagnia è reduce da un anno “record sia in termini di profitti che di numero di passeggeri”.
L’orientamento di sviluppo delineato dai vertici di Colonia è quello di assumere oltre 8000 nuovi dipendenti, la metà dei quali dovrebbe far parte del settore volo. Secondo quanto la stessa compagnia ha comunicato, l’intenzione è quella di assumere 900 piloti, e 2500 tra stewards e hostess che saranno impiegati fra gli scali di Francoforte e Monaco. Circa 2700 nuovi posti di lavoro sono previsti per la controllata Eurowings, e parte dei nuovi dipendenti dovrebbe arrivare dall’insolvente Air Berlin, rilevata lo scorso agosto.
Dall’altra, invece, Alitalia che dopo la fine del rapporto con Ethiad e con i bilanci sempre più in rosso starebbe risolvendo rapporti di lavoro nella sua dirigenza – i nomi che circolerebbero sono quelli Tatiana Bonito, Antonio Saetta e Laura Cavatorta – probabilmente per preparare il terreno alla possibile acquisizione.
Inoltre è di oggi la dichiarazione della Associazione Nazionale Piloti, che vede in Lufthansa l’”l’unica soluzione valida” precisando però che “sarebbe un azzardo vendere l’intera azienda alla compagnia tedesca. Il nostro Paese, con il suo enorme potenziale turistico non puo’ permettersi di perdere il controllo della compagnia”.
“E’ auspicabile – sottolinea il fondatore dell’Anp Marco Veneziani – una soluzione che sia finalizzata ad una ‘unione’ fra le due aziende”.
Intanto l’agenzia di stampa specializzata Avionews si sbilancia e indica in Michael Kraus il nome del probabile amministratore delegato di Altalia qualora si chiuda l’accordo.
Kraus, si legge, “E’ persona grandemente qualificata di Lufthansa, molto stimata dal capo negoziatore della compagnia tedesca Joerg Eberard. Per 11 anni ha gestito Air Dolomiti in qualità di ceo e quindi conosce molto bene il mercato italiano e parla perfettamente la lingua italiana”.
Un quadro cui si aggiungono tessere di peso con cadenza quasi quotidiana, a cui si andranno ad aggiungere anche le posizioni sindacali.
Tutto sta a capire se si deciderà di percorrere la stessa strada già intrapresa nel passato e che ha fatto finire nel giro di poche ore, non più tardi dello scorso aprile, l’accordo di partnership con Ethiad, che ha contribuito a ipotecare – ancora una volta – il futuro della compagnia italiana
Gianandrea Sapio
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