È ufficiale: Alitalia verrà commissariata. Lo ha deciso all’unanimità il Cda che ha scelto di procedere alla presentazione dell’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria così come disposto dalla legge.
In realtà, nella decisione di amministrazione non c’è niente di sorprendente. Già prima del referendum, gli azionisti e i soci avevano fatto sapere che l’ipotesi di investire ulteriori capitali nella compagnia era vincolato al sì dei lavoratori al referendum: “I soci avevano condizionato la disponibilità alla ripatrimonializzazione e al rifinanziamento ad un accordo con le organizzazioni sindacali, venuto meno con l’esito del referendum tra i dipendenti”, si legge in una nota della linea aerea.
A questo punto, la parola passa al Governo: è previsto verso le 17 il Cdm, a Palazzo Chigi, che dovrà condividere i due decreti su Alitalia per la nomina dei commissari e per il prestito ponte che dalla cifra iniziale di 300-400 milioni potrebbe avvicinarsi ai 500 milioni. Le prospettive per la compagnia area non sono molte: dal momento che la nazionalizzazione è fuori questione, rimane la vendita, in blocco o “a pezzi” ((il marchio, gli aeromobili, gli slot aeroportuali, il programma Millemiglia, i rami industriali con relativi dipendenti), per poi pagare i creditori e procedere alla liquidazione.
I voli e le operazioni non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista, si legge in una nota diffusa al termine del cda della compagnia.
Intanto è previsto verso le 17 il Cdm, a Palazzo Chigi, che dovrà condividere i due decreti su Alitalia per la nomina dei commissari e per il prestito ponte.
“Abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per supportare Alitalia in qualità di azionista di minoranza – ha affermato James Hogan, numero uno di Etihad in una nota – ma è chiaro che la compagnia ha bisogno di una ristrutturazione profonda e su vasta scala per sopravvivere e crescere in futuro”.
D’altra parte, “senza il supporto di tutti gli stakeholder a questo processo di ristrutturazione, non potremo continuare ad investire. Per questo, appoggiamo la decisione del cda di richiedere l’ammissione all’amministrazione straordinaria” ha continuato Hogan, precisando che “l’Italia rimane per noi un mercato importante, e continueremo a lavorare con Alitalia come partner commerciale, in aggiunta alla nostra presenza diretta in Italia”.