È l’ultima creazione di Hypnos, al secolo Gilberto Di Benedetto, l’artista-provocatore che da tempo si batte in difesa di chi soffre per i debiti. La sua ultima opera si intitola il ‘Mattone del debitore‘: un rotolo di carta igienica da cinquecento euro a foglio, inglobato in una resina trasparente – vuole nientemeno, spiega l’artista “rappresentare il debito medio di ogni cittadino italiano”. Il debito pubblico italiano – evidenzia Hypnos – non è più ripagabile, perché ormai supera i 2000 miliardi di euro, oltre il 130% del Pil. Per assorbirlo, l’ Italia dovrebbe fare due cose, entrambe estreme: non fare più deficit e, inoltre, varare per molti anni ulteriori manovre ‘ lacrime e sangue’ da 100 miliardi l’ anno, irrealistiche perché palesemente insostenibili. Osserva l’artista romano che si nasconde dietro lo pseudonimo di Hypnos:
La verità è che nessun politico è disposto ad ammettere che il debito pubblico italiano non è più ripagabile. A questo punto la soluzione può essere solo divina. Visto che tutti i papi, fra cui Paolo II e Benedetto XVI, hanno messo l’ Italia sotto la protezione della Madonna, se gli italiani si affideranno alla Madonna e quindi indirettamente a Papa Francesco, che sia lui ad indire un giubileo straordinario in cui non rimetta soltanto i debiti visti come peccati, ma anche i debiti finanziari, almeno per quelle famiglie che sono sull’orlo del suicidio.
Una doppia provocazione, dunque, da parte di un’artista enigmatico anche nel soprannome. Negli ultimi anni a lui sono state attribuite nell’ordine: la vendita di un’acquaforte di Rubens per finanziare un progetto di ricerca medica; l’idea di allegare alle opere frammenti di tessuto dell’artista, introducendo contro i falsi il concetto di “firma biologica”; il dipinto di un lavoro capace di ipnotizzare aspiranti attrici, il rifiuto di vendere la suddetta tela a una casa cinematografica americana che avrebbe offerto per il pezzo un milione e ottocentomila euro oltre a varie altre amenità. Più tutta una serie di progetti legati a ispirazioni d’autore: partendo dal profluvio di vagine su tela, ritratte in omaggio a Courbet, fino ad arrivare alla shit goldispirata a Piero Manzoni, con scatolette di liquame che nelle intenzioni dovrebbero spingere a un uso più consapevole delle fonti rinnovabili.
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