Il torrente Lienza
A distanza di quasi cinquant’anni dalla tragedia del Vajont – anche se stavolta le responsabilità dell’uomo sono praticamente inesistenti – la natura ha fatto il bis a Refrontolo, in provincia di Treviso, dove un’autentica bomba d’acqua, stanotte, ha travolto un centinaio di persone che festeggiavano una ricorrenza del luogo: pesante il bilancio; quattro morti e sei feriti di cui uno grave. Immediati i soccorsi di polizia carabinieri e pompieri mentre da stamane la protezione civile sta lavorando alla sistemazione dei luoghi ed al recupero di quanto è stato violentemente travolto da un’onda anomale alta tre metri, formatasi nel corso di un’ora di precipitazioni, quando nell’area è caduta non meno di un metro e mezzo d’acqua.
“Un fatto incredibilmente anomalo ed unico del suo genere” ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia che stamane, al termine di un sopralluogo, ha illustrato alla stampa gli effetti del fenomeno e gli interventi scattati in seguito alla tragedia. E mentre i soccorsi sono ancora in corso il governatore ha deciso di proclamare per l’area colpita lo stato di calamità naturale.
Genio civile e guardia forestale hanno confermato le indicazioni del governatore che parla di “lutto per l’intero Veneto” e che nel corso della conferenza stampa ha confermato come le precipitazioni, al nord soprattutto, siano quasi raddoppiate nel periodo tra il 1971 ed il 2000. Secondo i metereologi nelle aree colpite dalla bomba d’acqua “non pioveva così da almeno 82 anni”.
L’esondazione del Lienza, con un bilancio di 4 morti, sarebbe dovuta allo scivolamento nel torrente di materiali vari, tra cui numerose rotoballe di fieno che hanno provocato un effetto “tappo”, ostruendo il corso del torrente e determinandone lo sversamento. Lo si apprende dal Corpo Forestale dello Stato che sta lavorando a questa ipotesi investigativa.
Secondo una prima ricostruzione della Protezione Civile, la pioggia intensissima avrebbe trovato un ‘tappo’ di materiale e balle di paglia su un ponticello a monte del torrente Lierza, provocando così l’esondazione. La violenza dell’acqua ha travolto persone, suppellettili, auto, provocando smottamenti del terreno e divellendo gli alberi. Cessata l’onda d’urto, il parcheggio vicino alla sagra era ancora sommerso da due metri e mezzo d’acqua, che a fatica sono defluiti nella notte. Dopo il primo intervento dell’elicottero della Protezione Civile ora la zona è sorvolata da quello dei Vigili del fuoco che, messa in sicurezza la frazione, stanno valutando le operazioni da fare. L’urgenza delle operazioni – hanno spiegato i pompieri – è anche dettata dal fatto che è prevista per il pomeriggio di oggi una nuova perturbazione.
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