Pensionati e famiglie numerose dovranno attendere il 2015 per avere il “bonus 80 euro“: il decreto IRPEF, che ha ottenuto ieri la fiducia al Senato, è ritornato ora alla Camera per l’approvazione definitiva, che prevede l’estensione dello sgravio fiscale anche per famiglie meno abbienti, ma solo a partire dal prossimo anno. La manovra, che vale sei miliardi, interessa circa dieci milioni di lavoratori, pubblici e privati, dai redditi più bassi, che hanno visto l’aumento già nelle buste paga di maggio.
Il Ministro per i rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi auspica che il provvedimento possa estendersi, con la legge di Stabilità del prossimo autunno, anche alle famiglie monoreddito e ai pensionati, così come aveva già chiesto il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Per ora e fino a dicembre, il bonus comunque spetterà solo ai lavoratori dipendenti con un reddito anuale inferiore a 26000 euro.
Per garantire le coperture necessarie sono state aumentate sia le tasse sulle rendite finanziarie che quelle a carico delle banche sulle plusvalenze derivate al sistema del credito dalla rivalutazione delle proprie quote nell’azionariato in Bankitalia. Il provvedimento varato dal Governo prevede anche l’aumento delle tasse per il rilascio dei passaporti e il conferimento della cittadinanza. L’incremento di queste entrate porterà allo Stato più di 4 miliardi di euro, che rappresentano circa il 60% del totale della manovra. Soldi che rappresentano una boccata d’ossigeno a sostegno delle famiglie più in difficoltà nell’attesa che riprendano i consumi e la domanda interna del Paese.
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