Dopo il tonfo di mercoledì, sulla scia del crollo di Atene, le Borse proseguono nella loro ‘via crucis‘ anche oggi. Dopo un avvio incoraggiante in territorio positivo, a poco meno di un’ora dall’apertura l’illusione per le prinvipali Borse europee era già alle spalle e si entrava in territorio negativo.
Borse europee sulle montagne russe: inizialmente, maglia nera per Madrid (-4,6%), davanti a Milano e Parigi (-3,5%). Molto male anche Francoforte (-2,2%) e Londra (-1,8%) mentre i timori sull’economia scatenano fenomeni di panic selling. Questo sino a metà mattinata, poi una leggera leggera ripresa con Piazza Affari che recupera qualcosa ma affianca Madrid come peggior borsa europea, appaiate, a quota -2,52%. Poi, nuovo crollo verticale delle due Borse con Milano che chiude con un pesantissimo -3,4% con la sola Madrid che riesce a far di peggio (ma le differenze sono minime) a -3,45%.
Anche oggi Borse a terra
Fibrillazione anche per lo spread tra Btp e Bund tedeschi che, poco prima di mezzogiorno, aveva superato quota 200 punti (sino a raggiungere un raggelante 203, un picco mai più toccato dal febbraio scorso), salvo poi ripiegare ad un più accettabile 188 punti.
Male anche il Ftse Mib che lascia sul tavolo un 2,8%.
Quanto alle altre Borse europee, il consuntivo finale recita che Parigi perde l’1,9%, Londra l’1,7% e Francoforte l’1,3%. Mentre prosegue il calvario greco con il decennale del paese balcanico che supera l’8% di rendimento.
Negativi anche i future su Wall Street, con Dow Jones e S&P 500 sotto di circa un 1%.
Scendendo nel dettaglio dei titoli presenti in Piazza Affari, crolla Mps (-11%) sui timori per il superamento dell’esame della Bce. Male anche gli altri bancari con in testa Bpm (-5,74%), Unicredit (-4,14%), Banco Popolare (-4,45). A picco anche Telecom (-5,01%), Azimut (-4,63%) e Wdf (-3,72%). Male tutti i big, da Generali (-3%) a Eni (-2,5%).
Le borse asiatiche, tutto sommato, hanno retto meglio: solo Tokyo ha chiuso con un pesante -2,22%, mentre si sono difesi meglio Hong Kong che cede lo 0,73%, Seul che limita i danni a un -0,37% e Taiwan che cede lo 0,25%. Tengono le borse cinesi e Sydney (+0,18%).
A condizionare pesantemente i mercati sono, comunque, i timori che permangono sulla crisi europea con il riacutizzarsi di quella greca cui non si intravvede una soluzione a breve (con Atene che preme per un’uscita anticipata dal piano di aiuti della Troika e con lo spettro di elezioni anticipate a febbraio) e anche l’allarme Ebola.
Ma in molti guardano con una certa preoccupazione anche all’economia Usa: i dati a stelle e strisce sulla spesa personale di settembre, in calo dello 0,3%, hanno, infatti, riportato alta l’attenzione sui rischi per la ripresa americana e, del resto, solo nel finale di seduta Wall Street ha limitato i danni, dopo che l’indice S&P 500 aveva segnato un calo intraday del 3%, lasciando sul terreno tutti i progressi da inizio anno. I timori sull’economia si riflettono sul prezzo del petrolio, ancora in calo, e delle commodities. Mentre sono attesi per il pomeriggio i dati su disoccupazione e produzione industriale statunitensi.
L’euro si rafforza verso il dollaro e sale a 1,2817 con un aumento dello 0,16%. Il biglietto verde guadagna terreno invece rispetto allo yen segnando 106,12 (+0,23%).
Il greggio Wti si avvicina agli 80 dollari al barile mentre il Brent perde l’1% e scende a quota 82,91 dollari.
Infine, l’oro resta sui massimi delle ultime 5 settimane a 1240,3 dollari l’oncia (+0,3%) dopo aver toccato ieri 1250 dollari.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy