Quando si parla di loro spesso si usano toni ironici: negli Stati Uniti, addirittura, dal 2004 spopola una serie televisiva di grande successo dal titolo Desperate Housewives, che racconta la vita di quattro casalinghe, delle loro quotidiane battaglie domestiche frammiste agli imprevisti che possono complicare la vita comune. C’è chi poi le definisce donne invisibili, mentre qualche marito poco rispettoso osa dichiarare della propria consorte, completamente dedicata al focolare domestico: “Mia moglie non lavora, fa la casalinga”. Ovvero l’equivalente di quattro o cinque mestieri che se dovessero essere retribuiti farebbero scattare uno stipendio medio mensile di circa 7 mila euro, non un centesimo di meno.
Nel 2016 l’Istat ha contato 7 milioni 338 mila casalinghe dichiarate, età media 60 anni e la maggioranza vive al Sud. Solo l’8,5% ha fino a 34 anni. Ma l’Italia, contrariamente a quanto potrebbe sembrar, non è più il Paese delle donne che lavorano il silenzio tra le mura domestiche, dal momento che il numero totale è sceso in 10 anni di oltre mezzo milione di unità. Le anziane di 65 anni e più superano i 3 milioni e rappresentano il 40,9% del totale, quelle fino a 34 anni sono l’8,5%, rileva l’Istituto evidenziando che le casalinghe vivono prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%). Il livello culturale delle ‘ddc’- donne di casa, come una volta venivano rapidamente classificate sulle cartelle cliniche dai medici compilatori – è ancora scarso: il 74,5% delle casalinghe possiede al massimo la licenza di scuola media inferiore. Nel 2012 solo l’8,8% ha frequentato corsi di formazione, quota che sale di poco tra le giovani di 18-34 anni (12,9%). Il 42,1% delle casalinghe vive in una coppia con figli, un quarto in coppia senza figli e il 19,8% da sola. 560 mila casalinghe sono di cittadinanza straniera.
Poco più della metà delle casalinghe non ha mai svolto attività lavorativa retribuita nel corso della vita. A rilevarlo è l’Istat che oggi ha diffuso i dati sulle Casalinghe in Italia. Il motivo principale per cui le casalinghe di 15-34 anni non cercano un lavoro retribuito, spiega l’Istituto, è familiare nel 73% dei casi, 600 mila casalinghe sono scoraggiate e pensano di non poter trovare un lavoro.
Forte preoccupazione desta invece la condizione economica delle casalinghe che, segnala l’Istat, non è per niente buona. Già nel 2015 più di 700mila erano in povertà assoluta, il 9,3% del totale. Nel 2014 sono state effettuate in Italia 71 miliardi e 353 milioni di ore di lavoro non retribuito per attività domestiche, cura di bambini, adulti e anziani della famiglia, volontariato, aiuti informali tra famiglie e spostamenti legati allo svolgimento di tali attività. Mentre 41 miliardi e 794 milioni di ore sono le ore di lavoro retribuito stimate nei Conti Nazionali.
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