Il titolo potrebbe essere fuorviante: non si tratta di un riferimento all’ultimo film di Vanzina “Lockdown all’italiana”, ma di un problema ben più importante che potrebbe veder andare in fumo ben 25 miliardi in caso di lockdown durante il periodo natalizio.
A suonare l’allarme il Rapporto Censis-Confimprese su ‘Il valore sociale dei consumi’ che indica nel Natale l’orizzonte massimo di tenuta psicologica degli italiani di fronte a nuove restrizioni. Entro la fine dell’anno si stima un crollo dei consumi per un valore complessivo di 229 miliardi di euro a cui sarebbe associato un taglio potenziale di 5 milioni di posti di lavoro. Il solo retail -la vendita al dettaglio – subirà perdite per 95 miliardi di fatturato con circa 700mila lavoratori a rischio.
“La situazione della distribuzione e del commercio in generale, è già durissima oggi, con chiusure soltanto parziali, perché da quando, appena una settimana fa, si è cominciato a parlarne, la flessione è stata immediata, i clienti si sono diradati e la distribuzione, la ristorazione e il commercio hanno già intravisto i giorni bui di marzo e aprile”, afferma Mario Resca, presidente di Confimprese.
I consumatori sono diventati più sfuggenti e infedeli: 18 milioni hanno modificato i propri comportamenti di acquisto, cambiando negozi o brand di riferimento, gestendo diversamente la spesa, cambiando i criteri di scelta dei luoghi di acquisto. Dall’inizio della pandemia, 13 milioni hanno sostituito i negozi in cui di solito effettuano gli acquisti alimentari. Nel periodo dell’emergenza il 42,7% ha acquistato online prodotti che prima comprava nei negozi fisici. Con buona pace del retail, alle cui istanze da’ voce Confimprese che non vuole cessare di essere motore economico e grande bacino per l’occupazione, imprescindibile per la ripresa.
E le vacanze?
Sulla neve o ai Caraibi, un lockdown a Natale cancellerebbe il desiderio di vacanza di oltre 10 milioni di italiani che lo scorso anno si sono messi in viaggio nello stesso periodo. L’analisi è di Coldiretti e Ixè che indica la necessità di fare il possibile per evitare un blocco totale a Natale, festività che rappresenta l’appuntamento più importante per i consumi delle famiglie, come evidenziato dal Censis. A pagare il prezzo più salato, secondo l’analisi, sarebbero le strutture ricettive, quelle dell’alimentazione, dei trasporti, dei divertimenti, dello shopping e dei souvenir. Secondo la Coldiretti sarebbe un duro colpo per il sistema economico, con una perdita stimata di 4,1 miliardi solo per i turisti nazionali.
Il lockdown è un’ipotesi, si legge in una nota di Coldiretti, che rischia di trasformarsi in realtà e causare un forte rallentamento nelle prenotazioni e la cancellazione di molti eventi legati al Natale nelle località turistiche, a partire dai tradizionali mercatini che rappresentano per molte imprese un’importante opportunità commerciale. A rischio c’è un tessuto produttivo già duramente provato, evidenzia Coldiretti, da una estate che ha lasciato un buco da 23 miliardi nei conti turistici nazionali per il calo delle presenze italiane e l’assenza quasi totale di turisti stranieri. Si stima, conclude Coldiretti, che 1/3 della spesa turistica di italiani e stranieri in Italia sia destinata all’alimentazione.
E.R.
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