Peggiora il deficit commerciale negli scambi con i paesi extra-Ue. A marzo – ultimii dati Istat – il disavanzo si amplia passando a 2,9 miliardi da 1,5 miliardi dello stesso mese del 2010. Lo comunica l’Istat nella stima preliminare del commercio estero per le aree esterne all’Unione Europea. In particolare, rispetto a febbraio, le importazioni con i paesi extra-Ue sono cresciute del 3,5% sul mese precedente a un tasso superiore a quello della crescita delle esportazioni ( 1,5%).
Nel primo trimestre, rispetto ai tre mesi precedenti, c’è stato invece un 7% per l’import e un 7,4% per l’export. Nel confronto con marzo dell’anno scorso – aggiunge l’istituto di statistica – la crescita dei flussi si mantiene su ritmi elevati, anche se in rallentamento rispetto ai mesi precedenti: per le importazioni 24,2% e per le esportazioni 16,5%. Per le importazioni, l’incremento tendenziale interessa la maggior parte dei raggruppamenti, ad eccezione dei beni di consumo durevoli (-4,9%). I prodotti intermedi ( 53,1%) spiegano da soli oltre il 55% della crescita totale dei flussi in entrata, ma rallentano la crescita tendenziale rispetto ai due mesi precedenti. Significativo, anche se in riduzione, è il contributo dell’energia alla crescita delle importazioni (9,4 punti percentuali nel primo trimestre 2011 e 5,6 punti percentuali nel mese di marzo 2011).
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