Deputati e senatori al lavoro una volta alla settimana. Ai primi di marzo hanno deciso per una sola seduta a settimana. Ufficialmente per evitare e contenere contagi in entrata e in uscita. Nella realtà, ormai sotto gli occhi dei più, per non sapere come gestire una pandemia che sta facendo più morti che in Cina. E per giustificare le loro sistematiche riunioni i nostri governanti emettono un provvedimento a settimana o si limitano ad aggiornare l’ultimo. Viene da domandarsi se per loro lo stipendio verrà ridotto come per tutti i lavoratori obbligati a stare in casa consumandosi i giorni di ferie oppure percependo il 50% degli emolumenti mensili solo per giustificati motivi di assistenza a minore. altrimenti niente stipendio. Magari avessero deliberato misure drastiche tutti insieme invece che col contagocce, magari avessero dato retta a quei governatori del Nord, Fontana e Zaia, che invece hanno irriso quando due mesi fa chiedevano controlli e quarantena per chi proveniva dalla Cina, oggi la situazione sarebbe meno tragica in tutta la Penisola. Anche se il Sud ancora attende di capire se il boom di contagi da Coronavirus ci sarà o la Provvidenza li avrà graziati.
Tornando all’impegno della nostra classe dirigente, rappresentanti delle camere compresi, chi continua a mettersi quotidianamente al servizio della comunità di chiede – giustamente – perché proprio colori che dovrebbero avere ancora più a cuore la cosa pubblica essendo stati nominati per questo, debbano autodispensarsi dalle fatiche quotidiane. Uno di questi è il giornalista Bruno Vespa che dopo la partecipazione di Nicola Zingaretti, positivo al Covid, e il conseguente isolamento di due settimane, da qualche giorno ha riaperto il suo salotto televisivo. “Per mandare in onda ‘Porta a porta’ e tutti gli altri telegiornali così come le trasmissioni di approfondimento della Rai e delle televisioni commerciali centinaia di giornalisti, di tecnici, registi e quant’altro, lavorano giorno e notte con la mascherina, i guanti, rispettando le distanze di sicurezza, ma vanno avanti. E questo succede in centinaia di migliaia di uffici e di fabbriche in tutta Italia.Perché allora il Parlamento deve lavorare una volta a settimana?“, si domanda Bruno Vespa in un video postato sulla sua pagina Facebook.
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