Segnali di pace dall’incontro fra Governo e Comuni sul DEF: i fondi per i Comuni non subiranno tagli.
L’incontro fra il presidente del Consiglio Matteo Renzi, i ministri Maria Elena Boschi e Graziano Delrio e una delegazione di sindaci, tenutosi oggi a Palazzo Chigi, è servito ad allentare molto le tensioni dei giorni scorsi.
Gli amministratori locali avevano criticato il documento di pianificazione economica e finanziaria, presentato in anteprima martedì, il cui varo ufficiale è previsto per domani.
Sotto accusa soprattutto il taglio da un miliardo di Euro alle Città metropolitane, previsto dal governo con l’intenzione di raggiungere il pareggio di bilancio strutturale nel 2017 senza dover alzare ancora la pressione fiscale sui cittadini.
Al termine del vertice, Piero Fassino, presidente dell’ANCI (Associazione nazionale dei Comuni italiani), ha spiegato di aver ricevuto un “chiarimento importante” da parte di Renzi: il documento di economia e finanza “non prevede nuovi tagli a carico dei Comuni”.
In ogni caso a settembre, quando sulla base del DEF si dovrà scrivere la legge di stabilità, “il governo intende discutere con l’Anci”.
In un confronto che Fassino ha definito “franco e molto costruttivo”, i sindaci avrebbero ricevuto assicurazioni dall’esecutivo di voler continuare a “cercare soluzioni condivise” per “affrontare i problemi aperti”.
In realtà, ha proseguito Fassino, “allo stato attuale un testo finale non esiste. Ci sono solo bozze di lavoro che non vanno assunte come decisioni adottate”.
Dei tagli alle Città metropolitane si è parlato con i diretti interessati: oltre a Fassino, primo cittadino di Torino, erano presenti i sindaci di Roma, Firenze e Napoli, Ignazio Marino, Dario Nardella e Luigi De Magistris.
Come ha spiegato Fassino, il taglio previsto per le Città metropolitane è “particolarmente oneroso”. Mercoledì prossimo, l’ANCI presenterà al governo una proposta per ridurne l’impatto. Probabilmente il documento conterrà un progetto alternativo di ripartizione della spesa.
Fra gli altri punti all’ordine del giorno, a Palazzo Chigi si è parlato anche del calo di introiti per i Comuni dovuto al passaggio dall’IMU alla TASI, e della ridefinizione dei mutui contratti dagli stessi enti con la Cassa depositi e prestiti.
Una volta trovato l’accordo sulla carta, “ora valuteremo se agli impegni presi dal governo seguiranno i fatti”, ha dichiarato De Magistris.
Più dura la critica del presidente regionale ANCI per la Lombardia, il sindaco di Monza Roberto Scanagatti: “La mia impressione è che ora Renzi i sindaci li stia a sentire, ma non ad ascoltare”.
Critico anche Carlo Fidanza, responsabile nazionale Enti Locali di Fratelli d’Italia-An: “Diffidiamo delle rassicurazioni di Renzi e farebbero bene a diffidare anche i sindaci, visti i precedenti. La tattica è sempre la stessa: si lancia il sasso, si provoca la reazione preoccupata dei Comuni, si ritrae la mano rassicurando gli amministratori, si orienta l’opinione pubblica contro i Comuni. Per ora siamo a metà dell’opera ma il finale è scontato, così come fu lo scorso anno”.
Filippo M. Ragusa
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