DEMOCRAZIA E IA, LA CORSA DI CINA E USA

La disfida tra Cina e America sull'intelligenza artificiale é aspra: difficile individuare chi trascinerà la corsa e sulla base di quali regole.

di Sante Perticaro

Anche sulle competizioni novative è aspra la sfida Cina-USA.
Perché se da una parte la nazione asiatica pare ormai destinata a diventare la culla della Intelligenza Artificiale (IA), dall’altra sembra sempre più sicuro che il “regno dei cow-boy” svilupperà la parte finanziaria e commerciale delle nuove derivazioni tout-court, in modo particolare in campo informatico.
A questo punto due domande diventano d’obbligo: chi trascinerà la corsa?
E poi: verranno seguite quali regole?
Perché se, da una parte, le più grandi Università USA hanno formato a tutto tondo quei cervelli che -alla fin fine- trarranno dalle …macchine informatiche la grande speculazione, dall’altra questo stesso mondo appare troppo frenato, perché con tanti vincoli ad occidente.
Reso incapace cioé di adattarsi rapidamente alle sfide della modernità, di correggere in tempo reale e spregiudicato le novità appena emerse, ovvero di farlo anche, ma in grave ritardo: noi siamo  bardati di tutto punto (in modo particolare in Europa) da tante burocrazie per dover rispettare norme che hanno richiesto ripetuti passaggi parlamentari per approvare le stesse, in particolare quelle che hanno superato degli scogli di spessore etico.
È questa la democrazia, bambole…
In Cina, invece, essendo i sistemi di fatto meno articolati (mettiamola così), non vi saranno mai molteplici passaggi di voti obbligati dal rispetto di democratiche e faticose compatibilità decisorie da rispettarsi; quindi appare razionalmente più credibile l’ipotesi per cui l’IA -soprattutto per quel che attiene i suoi punti tanto delicati perchè eticamente esposti- possa marciare più spedita ad Est.
Così accade che in quel paese del Sol Levante si stiano già facendo in quattro per formare la nuova generazione di giovani tecnici IA, agguerriti e sempre aggiornati.
Sono circa 2.000 i piani universitari con cui Pechino erudisce i propri rampolli: a riprova che assai probabilmente il mondo creativo artificiale avrà lo sfondo …”giallo”!

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