Un ebook con numeri e dati, elementi oggettivi per individuare migliori strumenti di lotta per arginare la violenza di genere. Raccontare la violenza contro le donne che solo in Italia, secondo gli ultimi dati Istat, conta 6,7 milioni di vittime: una lettura fatta sulla base di dati oggettivi dall’ebook “Ho detto no”, pubblicato sul blog Alley Oop-Il Sole 24 Ore in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Un libro, patrocinato dal dipartimento per la Pari opportunità, che “fotografa la violenza attraverso i numeri per contribuire a comprenderne la portata e a individuare gli strumenti migliori per combatterla”.
La violenza, spiegano gli autori, “oltre a un enorme costo sociale e umano, determina anche un costo ingente per l’intero Paese. In termini di spese sanitarie, giudiziarie, mancata produttività sul lavoro della donna vittima di violenza. In materia manca un’indagine statistica comparabile a livello europeo”. La onlus WeWorld ha stimato nel 2013 un costo per l’Italia di quasi 17 miliardi di euro.
L’Eige, l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, partendo dal caso inglese, ha stimato un costo per il nostro Paese di circa 13 miliardi di euro circoscritto alla violenza domestica, cioè alla violenza perpetrata da chi ha un rapporto affettivo o familiare con la vittima. Per la lotta alla violenza contro le donne c’è poi una spesa che affrontano i vari Paesi, spesa che è molto nei vari Stati europei. La Spagna, tra i più virtuosi, ha deciso di finanziare con un miliardo di euro in cinque anni oltre 200 misure contro questo problema.
L’Italia nel 2013 ha adottato una legge, nota come legge sul femminicidio, che prevede finanziamenti di 10 milioni l’anno per i centri antiviolenza e un piano straordinario di lotta alla violenza che nel 2015 è stato finanziato con 39 milioni di euro.
A seguito dei rilievi della Corte dei Conti che ha sottolineato le criticità nella distribuzione regionale delle risorse, criticità esistenti anche per la mancanza di una mappatura ufficiale dei centri antiviolenza, è stata adottata una serie di norme che tutela la trasparenza della distribuzione dei finanziamenti. Oltre a una panoramica su investimenti, costi della violenza, mappatura dei centri antiviolenza, l’ebook tratta “dell’importanza della formazione e della prevenzione, come suggerito dalla Convenzione di Istanbul, e del modo corretto di raccontare la violenza, a partire dal mondo delle televisioni e dei media. Infine si dà voce a quelle donne che la violenza l’hanno subita sulla loro pelle, ma grazie alla loro forza e alla grande determinazione, sono riuscite a rialzare la testa, a vincere la violenza. Ci sono le storie di due donne, Antonella e Valeria, che sono riuscite a “rinascere”. E la storia di chi è riuscita a supportare le donne vittime di violenza aiutandole a fare impresa: è il caso di Led by her”.
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