Se il “mi consenta” è la metafora del berlusconismo, il “consentiamo” del presidente del Consiglio Giuseppe Conte rimarrà nella storia come l’emblema della magnanimità di colui con la scusa del contagio da virus sta attuando una politica demagogica.
Ieri sera, orario del tg delle 20, a reti unificate la ‘montagna’ ha partorito il ‘topolino’: Conte ha annunciato in sintesi i contenuti del dodicesimo DPCM, quello che dal 4 maggio dovrebbe cambiare la vita degli italiani reclusi ormai da due mesi. Conte con tono persuasivo e sciorinando una serie di “è consentito”, ha detto ai 10 milioni di italiani collegati su Rai 1 che la quarantena non è finita. Che almeno fino al 18 maggio da casa si esce solo con l’autocertificazione (si badi bene: la nuova edizione dell’autocertificazione, la quinta) per gli stessi motivi inderogabili di prima, con la sola possibilità in più di raggiungere i congiunti. «Vogliamo consentire ai nipoti di far visita ai loro nonni ma con rispetto della distanza e uso della mascherina. Non autorizziamo party familiari. Tantomeno con amici», mette in chiaro. Il rientro nel comune di residenza per chi era stato tagliato fuori dal lockdown sarà assicurato. Mentre per ora niente soggiorni nelle seconde case.
E’ un ripartire che tutti si aspettavano più sprintoso. Si riaccendono invece i motori delle aziende e del commercio all’ingrosso, ma è ancora troppo presso per quello al dettaglio che dovrà attendere fino ad oltre la metà di maggio. Come pure bar e ristoranti, che non prima del 18 potranno iniziare con cibi e bevande da asporto: vietato il consumo sul posto.
Cerimonie religiose: concesse solo le funebri con limitazioni
«Se ami l’Italia mantieni la distanza», è lo slogan del presidente del Consiglio che ‘consente’ anche lo svolgimento delle cerimonie funebri alla presenza di un massimo di 15 persone. E possibilmente all’aperto. E mantenendo il distanziamento sociale.
“Sulle cerimonie religiose c’è stata una fitta interlocuzione con il comitato scientifico – ha precisato Conte – C’è stata però un’apertura per le cerimonie funebri, però con l’esclusiva partecipazione di un massimo di 15 congiunti, possibilmente all’aperto e garantendo comunque il distanziamento sociale”. Conte, si è detto anche “addolorato” per lo stop ai funerali in un periodo con tante perdite, ed ha ringraziato la Cei per la comprensione e il sostegno mentre ha spiegato che per tutte le altre cerimonie religiose, che rimangono sospese, “dobbiamo continuare a dialogare con il comitato tecnico scientifico, confido nelle prossime settimane di poter allargare” ulteriormente le maglie dei divieti.
Trasporti garantiti “ma evitare sovraffollamento” – “Il presidente della Regione dispone la programmazione del servizio erogato dalle aziende del trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza COVID-19 sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali, la cui erogazione deve, comunque, essere modulata in modo tale da evitare il sovraffollamento dei mezzi di trasporto nelle fasce orarie della giornata in cui si registra la maggiore presenza di utenti”. ”I passeggeri dovranno indossare necessariamente una mascherina, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca” e ”’sugli autobus e sui tram si dovrà garantire ”un numero massimo di passeggeri, in modo da consentire il rispetto della distanza di un metro tra gli stessi, contrassegnando con marker i posti che non possono essere occupati. Per la gestione dell’affollamento del veicolo, l’azienda può dettare disposizioni organizzative al conducente tese anche a non effettuare alcune fermate”. ”Nelle stazioni della metropolitana si dovranno prevedere differenti flussi di entrata e di uscita e si dovrà prevedere ”l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza e/o telecamere intelligenti per monitorare i flussi ed evitare assembramenti, eventualmente con la possibilità di diffusione di messaggi sonori/vocali/scritti”. E ancora: sospendere l’attività di bigliettazione a bordo da parte degli autisti; installare apparati, ove possibile, per l’acquisto self-service dei biglietti, che dovranno essere sanificate più volte al giorno, contrassegnando con specifici adesivi le distanze di sicurezza. aumento della frequenza dei mezzi nelle ore considerate ad alto flusso di passeggeri.
Obbligo mascherine in luoghi pubblici al chiuso
Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi confinati aperti al pubblico inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza”. ”Non usare il trasporto pubblico se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore); acquistare, ove possibile, i biglietti in formato elettronico, on line o tramite app; seguire la segnaletica e i percorsi indicati all’interno delle stazioni o alle fermate mantenendo sempre la distanza di almeno un metro dalle altre persone; Utilizzare le porte di accesso ai mezzi indicate per la salita e la discesa, rispettando sempre la distanza interpersonale di sicurezza di un metro; sedersi solo nei posti consentiti mantenendo il distanziamento dagli altri occupanti; evitare di avvicinarsi o di chiedere informazioni al conducente; nel corso del viaggio, igienizzare frequentemente le mani ed evitare di toccarsi il viso; indossare necessariamente una mascherina, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca”.
Spostamenti
“Sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”. “In ogni caso – si legge nel testo – è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
Restano chiusi parrucchieri, barbieri, estetisti: a loro sarà consentito di riaprire solo a giugno.
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