Rinvio a giudizio per Emilio Fede, il fedelissimo del cavalier Silvio Berlusconi, già direttore del tg4. L’accusa mossa nei suoi contronti dalla Procura di Milano è di avere dato mandato a Gaetano Ferri, suo personal trainer, a Maria Madeo e Michela Faioni, tutti e tre coindagati, di costruire a tavolino fotografie compromettenti che coinvolgessero il direttore dell’informazione di Mediaset Mauro Crippa. Per il PM Silvia Perucci Fede avrebbe usato il fotomontaggio che ritraeva Crippa in compagnia di un trans, come strumento di pressione nell’incontro del 28 marzo nel 2012 con il direttore del personale Luigi Motta, alla presenza del capo dell’ufficio legale Pasquale Straziota. Si trattava nell’incontro nel quale ad Emilio Fede veniva comunicato il suo licenziamento dopo 19 anni.
Fede avrebbe minacciato di diffondere una foto compromettente che coinvolgeva Crippa, “costringendo Mediaset a chiudere un accordo transattivo (800 mila euro in più sul tfr, ndr) di gran lunga migliorativo rispetto alle condizioni del licenziamento”. L’ex direttore del Tg4 aveva inoltre chiesto un contratto di collaborazione dal 2012 al 2015 da 700 mila euro.
A Emilio Fede si contesta anche il tentativo di estorsione era anche ai danni di Fedele Confalonieri, braccio destro di Berlusconi e presidente di Mediaset. Il video in programma doveva mostrarlo mentre si accompagnava a minorenni.
Fede inoltre è accusato di violenza privata ai danni del suo personal trainer, Gaetano Ferri, avendo cercato di assoldare due pregiudicati pugliesi per punirlo poiché voleva svelare i suoi ricatti con Berlusconi.
“Nella mia vita la parola ricatto non è mai esistita” commenta Emilio Fede che nega di aver usato quella presunta foto contro qualcuno. Si ritiene invece vittima di un “raggiro da parte di un avanzo di galera, Gaetano Ferri, che per un anno mi ha registrato, poi ha montato nastri in modo distorto. Ma la verità è vicina”, afferma Fede.