Il popolo del web in rivolta contro il #FertilityDay, la giornata di informazione sul pericolo della denatalità in Italia che si celebra il 22 settembre a Roma, Bologna, Catania e Padova. Almeno così era nelle intenzioni del ministro Lorenzin, perché contro l’iniziativa si è mobilitato non solo il mondo social ma anche scrittori come Roberto Saviano e Michela Murgia, blogger seguitissimi come Selvaggia Lucarelli. Senza contare la comunità degli psicologi, con tanto di lettera aperta al ministro della Salute.
Al centro della polemica non solo l’impostazione di base, cioè incentivare la procreazione delle donne attraverso una campagna pubblica, quanto soprattutto l’averla dipinta quasi come un italico dovere invece che come una scelta personale da perseguire con tempi e modi autonomi. La bufera è soprattutto per gli slogan sulle 12 cartoline studiate apposta per il lancio della campagna – una serie di immagini esplicative, accompagnate da didascalie che sono sembrate discriminanti verso quanti non vogliono o non possono avere figli: da “La bellezza non ha età, la fertilità sì” a “Datti una mossa! Non aspettare la cicogna”, passando per “Genitori giovani. Il modo migliore per essere creativi” e “La fertilità è un bene comune”- .
C’è veramente di tutto, da quella con la clessidra per ricordare alla donna il tempo che passa, a “controlleremo la tua libertà sessuale. In tutti sensi” (‘quali?’, si chiedono appunto molti utenti del web). Non manca il riferimento anche ai problemi legati alla sfera sessuale del partner (“La fertilità maschile è più vulnerabile di quanto sembri”) con annessa l’immagine di una buccia di banana sulla strada. Fino ad arrivare alla “Fertilità è un bene comune” (‘anche no’, risponde in coro il web che difende la scelta personale di ogni essere umano di disporre del proprio corpo).
“Genitori giovani. Il modo migliore per essere creativi”. Questo lo slogan che ha attirato le reazioni di tutti, psicologi compresi. Perché, come era prevedibile, va ad inserirsi su una ferita aperta, quella della crisi economica, della difficoltà nel trovare lavoro proprio per i più giovani e di conseguenza, a cascata, i molteplici ostacoli che la società pone avanti a chi un figlio lo vorrebbe pure, ma non lo può mantenere o seguire come sarebbe giusto.
Da ovazione, in un Paese con il tasso di disoccupazione come quello italiano, dove chi ha talento, ambizioni e speranze emigra; dove chi non ha la solidità economica di un famiglia che possa garantire studi e accesso alla professione, lascia il Paese, sembra una presa in giro – afferma Roberto Saviano che su facebook ha commentato punto per punto gli slogan -. Immagino che tutti i neogenitori quarantenni avrebbero voluto avere figli a venticinque anni, ma magari al tempo si stavano facendo le ossa, stavano lavorando gratis per qualche azienda, stavano forse trovando difficoltà a entrare nel mondo del lavoro e quindi, responsabilmente (loro sì, per fortuna) avranno pensato che per un figlio ci sarebbe stato tempo. E ultimo, tiriamo un sospiro di sollievo, continua Saviano “La Costituzione tutela la procreazione cosciente e responsabile”. Dove in rosso, evidenziato, non trovate “cosciente e responsabile”, ma “procreazione”. Per i nostalgici, un tuffo nel passato” ha concluso lo scrittore, che ironizza sul fatto che il giorno previsto per la campagna, il 22 settembre, è anche il suo compleanno: “Mi rovinerà la festa”, ironizza.
Da ovazione, in un Paese con il tasso di disoccupazione come quello italiano, dove chi ha talento, ambizioni e speranze emigra; dove chi non ha la solidità economica di un famiglia che possa garantire studi e accesso alla professione, lascia il Paese, sembra una presa in giro – afferma Roberto Saviano che su facebook ha commentato punto per punto gli slogan -. Immagino che tutti i neogenitori quarantenni avrebbero voluto avere figli a venticinque anni, ma magari al tempo si stavano facendo le ossa, stavano lavorando gratis per qualche azienda, stavano forse trovando difficoltà a entrare nel mondo del lavoro e quindi, responsabilmente (loro sì, per fortuna) avranno pensato che per un figlio ci sarebbe stato tempo.
E ultimo, tiriamo un sospiro di sollievo, continua Saviano “La Costituzione tutela la procreazione cosciente e responsabile”. Dove in rosso, evidenziato, non trovate “cosciente e responsabile”, ma “procreazione”. Per i nostalgici, un tuffo nel passato” ha concluso lo scrittore, che ironizza sul fatto che il giorno previsto per la campagna, il 22 settembre, è anche il suo compleanno: “Mi rovinerà la festa”, ironizza.
“Troviamo pericolosissime queste affermazioni “, si legge nella lettera aperta al ministro che un gruppo di psicologi ha sottoscritto, quando “non si mette in evidenza che in Italia non è mai stata fatta una politica seria, che finanziasse, ad esempio, gli asili nidi all’interno delle aziende, non ci sono campagne di educazione sanitaria che informino adeguatamente su malattie che sono al primo posto come cause per l’infertilità, quali il varicocele maschile e l’endometriosi nelle donne.
“Sottolineiamo, inoltre, la questione del doveroso rispetto per tutte le condizioni di non genitorialità, sia quelle delle persone, donne e uomini, che non hanno la possibilità biologica, psicologica ed economica di generare, sia di quelle che hanno operato una consapevole e legittima scelta non procreativa” aggiungono gli psicologi.
Del tutto diverso, invece, il parere espresso dalla Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e la Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) che condividono l’iniziativa della ministra Lorenzin e la definiscono “importante” per la “salvaguardia della natalità nel nostro Paese a 360 gradi”, come sottolineano in una nota.
“Il desiderio di diventare genitori riguarda anche i pazienti oncologici, per troppo tempo è stato sottovalutato ma oggi deve essere riconosciuto e tutelato”. L’impegno delle due società scientifiche è riassunto nelle Raccomandazioni sull’oncofertilità indirizzate proprio alle istituzioni. “Ogni anno nel nostro Paese circa 8.000 cittadini under 40, 5.000 donne e 3.000 uomini, sono colpiti da tumore – spiegano Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom, e Paolo Scollo, presidente Sigo – I trattamenti anti-cancro sono legati alla possibile comparsa di infertilità, per questo tutti i pazienti oncologici in età riproduttiva dovrebbero essere informati del rischio di riduzione o perdita della fertilità come conseguenza di queste terapie e, contestualmente, delle strategie oggi disponibili per ridurre questa eventualità”.
“La campagna non è piaciuta? – twitta il ministro Lorenzin dopo la pioggia di proteste – Ne facciamo una nuova. #fertilityday è più di due cartoline, è prevenzione, è la #salute degli italiani”.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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