GB: La May sarà primo ministro dopo Cameron

Theresa May sarà il nuovo primo ministro britannico dopo David Cameron. Primo ministro dell’Interno dal 2010 e  seconda donna a varcare la soglia del portoncino di Downing Street dopo Margaret Thatcher, la May promette, sul modello della ormai celebre Iron Lady, una guida “forte e di esperienza” per traghettare il Paese (e il partito labourista) attraverso la burrasca scatenata dal referendum sulla Brexit.

“Brexit significa Brexit e noi ne faremo un successo” ha dichiarato la May che ora dovrà attendere che Sua Maestà ritorni dal Norfolk per ufficializzare il suo insediamento alla guida del governo dopo i sei anni del laeder dei Tories. Oggi Cameron terrà l’ultimo consiglio dei ministri e un question time di commiato ai Comuni.

L’incarico formale verrà assegnato ovviamente dalla regina Elisabetta a Buckingham Palace ma già il Mirror pubblica una petizione per richiedere il voto politico anticipato, così come la May lo aveva chiesto quando Gordon Brown divenne premier senza il voto dei cittadini britannici.

Dopo l’uscita di scena di Andrea Leadsom, che si è ritirata dal ballottaggio, la May aveva già la canditatura in pugno ed oggi, dopo polemiche, scontri accesi e colpi bassi, rende omaggio alla “dignità” della Leadsom che, evidentemente sa riconoscere quando si è destinati a perdere.

Per ora la May, cerca di rassicurare più fronti, non solo quello interno al partito. Lei, che aveva votato per il ‘Remain’, ora si trova a fare i conti con il ‘Leave’: pratica l’ottimismo, affermando che lavorerà insieme alla sua squadra per “negoziare il miglior accordo possibile per l’uscita dalla Gran Bretagna dall’Ue” e per dare ai cittadini britannici “una visione positiva del futuro del Paese”.

L’obiettivo? Quello di “forgiare il nostro nuovo ruolo nel mondo”. E se il compito le parrà troppo alto, dato le condizioni incerte del Paese a livello “politico ed economico”, potrà sempre ripetere a sè stessa le parole che disse Margaret Thatcher il 30 novembre del 1984: “Oh, ma vede, non si ottiene mai nulla senza fare un po’ di casino”.