Questa mattina indiscrezioni, apparse sulla stampa, riferivano dell’esistenza di un decreto della presidenza del Consiglio in cui si indicherebbe il prefetto di Roma Franco Gabrielli come commissario del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco.
In merito a tale notizia il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, interpellato a margine di una visita al VII Forum Italia-America Latina e Caraibi, in corso a Palazzo Lombardia, a Milano, ha precisato che decisioni in tal senso “non sono ancora state prese”. Dal canto suo, il Campidoglio, ore dodici in punto, ha tenuto a comunicare che sull’affidamento della regia del Giubileo al prefetto di Roma non sono state prese “misure amministrative su cui Comune e Governo lavorano insieme da tempo”. L’Ufficio stampa del sindaco Marino smentisce anche “le frasi di irritazione nei confronti del Governo” virgolettate negli articoli di stampa “mai pronunciate dal sindaco”. Quelle, per intenderci, che Ignazio Marino avrebbe detto una volta appreso dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti che il governo ha deciso di commissariarlo sul Giubileo straordinario (Repubblica, ) E, come se non bastasse, che avrebbe dovuto trovare un modo diverso per reperire i soldi indispensabili ad avviare i cantieri, essendo stati espunti dal decreto Enti locali vengono espunti gli articoli relativi alla capitale. Però, quel “Mi hanno mollato, non si fidano” pronunciato entrando come una furia a Palazzo senatorio, il sindaco Marino non lo avrebbe mai detto. La realtà è una sola: il sindaco dem è sempre più solo, isolato anche dal suo partito la cui base nazionale impensierita dalle vicende romane ritiene sia giunto il momento di prendere le distanze dal Pd romano per buona parte colpito e affondato dalle inchieste per Mafia Capitale.
Bisogna poi tenere in considerazione anche il fatto che nell’ultima settimana si è fatta ancora più marcata la distanza tra la città e la sua amministrazione locale, in verità, mai vicina ai suoi concittadini in questi due anni che si compiono proprio oggi . A parlare chiaro sono i numeri del sondaggio diffuso da Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, durante la trasmissione di Rai Tre Ballarò (9 giugno scorso): il 67 per cento dei romani ritiene responsabili di infiltrazioni mafiose nella Capitale gli ultimi quattro sindaci – nell’ordine: Rutelli, Veltroni, Alemanno e Marino – , solo il 17% (percentuale che coincide con quella dei potenziali elettori del Pd oggi) degli intervistati pensa che la colpa sia tutta del precedessore di Marino, Gianni Alemanno. Se a ciò si aggiunge l’alto grado di scontentezza di chi abita nella più bella città del mondo dove degrado e insicurezza sono i segni più evidenti del suo malgoverno, la notizia che sia pronto il decreto che trasferisce le competenze di Marino al prefetto Gabrielli non può che far ritornare un po’ di speranza nei nostri cuori.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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