Due sbarchi, sull’isola di Lampedusa, in appena dodici ore.
Sedici migranti, tra cui un bambino e tre donne, sono approdati davanti alla Guardia costiera, nella zona della ‘Madonnina’, nel pomeriggio di ieri. In nottata, invece, altri 26, tra cui 7 donne (3 in stato di gravidanza) e 3 bambini, sono scesi direttamente al porto della maggiore delle sicule isole Pelagie.
L’aveva detto il sindaco di Lampedusa, Totò Martello: l’isola “è un porto aperto”. Ricordando il caso della Mare Jonio fermata al largo dell’isola prima del via libera allo sbarco dei 49 migranti, il sindaco Martello ha aggiunto: “Nel caso dello sbarco di oggi nessuno ha fermato la barca. Perché? Semplice, non ci sono controlli. A Lampedusa gli sbarchi sono frequenti”.
Dopo la recentissima vicenda dell’imbarcazione Mare Jonio, della ong Mediterranea Saving Humans, prima liberata dai migranti e poi sequestrata mentre il suo comandante, Pietro Marrone, è stato iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, i due sbarchi delle ore passate portano alla luce il nuovo ‘trucco’: dalla ‘nave madre’ si allontanano le scialuppe dove trovano posto una parte dei migranti presenti a bordo.
Ciò nonostante, gli sbarchi nei porti italiani sono in calo mentre le regole stabilite dal governo Lega-M5S,che ha appena compiuto un anno di vita, sulla disciplina del diritto d’asilo a livello europeo e sulle regole di ingaggio delle missioni europee nel Mediterraneo rimangono quelle stabilite per ridurre la pressione dei flussi alle frontiere e il conseguente traffico di esseri umani. I dati Unhcr registrano in effetti un crollo degli arrivi in Italia: 119.369 nel 2017, 23.371 nel 2018, con un calo dell’80,4%. Flessione ancora più marcata (-95,%) se si guarda ai dati degli sbarchi registrati dal Viminale: nel primo bimestre 2019 (dal 1° gennaio al 26 marzo) 501 migranti, in tutto il 2018 6.161, mentre nel 2017 sono stati 21.928. comparati con i dati riferiti allo stesso periodo del 2018.
I flussi si sono riversati sulla Spagna: oltre 57 mila arrivi nel 2018, metà del totale europeo. Alla base del calo degli sbarchi in Italia la chiusura dei porti alle navi delle Ong, il sostegno alla Guardia costiera libica sia dal punto di vista della fornitura di imbarcazioni sia su sul fronte dell’addestramento. Va ricordato che la contrazione degli sbarchi era iniziata con l’ex responsabile del Viminale nel governo Gentiloni, Marco Minniti.
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