Stavolta non ci saranno ponti d’oro al nemico che fugge. Almeno si spera, a giudicare dalla iniziativa della Procura della Repubblica di Milano che ha deciso di aprire un fascicolo esplorativo per verificare “l’eventuale sussistenza di ipotesi di reato” sul caso Arcelor Mittal-ex Ilva. A dare la notizia dell’apertura di un fascicolo in queste ore lo stesso procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco.
Ma insieme alla Procura si sono mossi anche i legali dei commissari dell’ex Ilva che hanno depositato il ricorso cautelare e d’urgenza (ex articolo 700) contro la causa promossa da Arcelor Mittal per il recesso del contratto d’affitto dello stabilimento con base a Taranto. Il procedimento sarà trattato dal presidente della sezione A specializzata in materia di imprese, Claudio Marangoni.
La crisi dello stabilimento ex Ilva di Taranto oggi è al centro di un incontro al Mise con sindacati ed azienda dopo che ArcelorMittal ha comunicato ai sindacati le date di spegnimento degli altiforni avverrà entro il 15 gennaio.
L’azienda è tecnicamente tenuta a partecipare all’incontro al Mise insieme ai leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Per ArcelorMittal dovrebbe esserci l’amministratrice delegata Lucia Morselli che confermerà comunque la linea del gruppo franco indiano che negli ultimi tempi aveva insistito con il governo italiano sull’ottenimento. di due condizioni per non spegnere gli altiforni: l’immunità penale per i dirigenti e l’approvazione di un piano di riduzione del personale per cinquemila lavoratori.
Ma la vera questione è la guerra contro il tempo innescata dall’ultimatum della società che non sembra disponibile a cedere su nessuno dei due punti. Preoccupati i sindacati. Per il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini serve dialogo: chiediamo responsabilità ad Arcelor, l’Italia non può perdere l’industria dell’acciaio”.
“ArcelorMittal conferma che esaurito il percorso previsto dall’art.47 il 3 dicembre, dal giorno successivo, quindi il quattro del mese, non sarà lei a proseguire il piano di spegnimento e questo compito spetterà all’amministrazione straordinaria”, afferma da parte sua il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli in una nota. “E’ chiaro che se per il 4 dicembre l’Ilva in amministrazione straordinaria non riassumerà celermente tutto il personale – dice – la situazione diventerà ancora più drammatica”.
Intanto il governo da parte sua cerca di sdrammatizzare una situazione che si fa sempre più complicata e con poche vie d’uscita.”Non permetteremo lo stop degli impianti”, ha detto il ministro Pd al Sud, Peppe Provenzano. “Lo Stato non permetterà che l’azienda fermi tutto col rischio di compromettere gli impianti. Mittal torni al tavolo, per salvare produzione, lavoro e ambiente”, ha affermato il ministro. I dubbi e le preoccupazioni però restano ed è difficile che dal vertice di questa sera possano venire spiragli significativi nella trattativa.
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