Informazione, gli italiani preferiscono il web. E ci credono

Risultati eclatanti dall'indagine Demos-Coop su giornali, tv e nuovi media. Crolla la fiducia nei talk show: regge solo Report.

Risultati eclatanti dall’indagine Demos-Coop su giornali, tv e nuovi media. Crolla la fiducia nei talk show: regge solo Report.

informaizone_mediaAgli italiani piace informarsi. Altroché. Solo che preferiscono farlo sulla Rete. È quanto emerge dalla settima indagine Demos-Coop dal titolo “Gli italiani e l’informazione”. E le sorprese sono più di una. La prima, oggi un italiano su due (esattamente il 46,9 per cento) utilizza internet per informarsi. Di questi, 2 su 3 si servono della Rete anche per leggere i giornali in edizione cartacea.

A utilizzare questi ultimi per informarsi su quanto avviene sono oggi appena il 25,4 per cento delle persone. Ben diverso il quadro nel 2007, quando coloro che si informavano in Rete erano il 25 per cento, la metà di oggi, mentre i quotidiani in edicola erano attorno al 32 per cento. In 6 anni i rapporti di forza si sono ribaltati. E del resto gli stessi quotidiani sono sbarcati in forze sulla Rete per essere più letti. È indicativo peraltro che perfino la radio è più utilizzata (39,5 per cento) della carta stampata da chi cerca notizie.

Il mezzo di informazione di gran lunga più utilizzato resta, però, la tv. E tg e talk show continuano ovviamente a fare il pieno di telespettatori. Solo che – di contro – i vari Ballarò e Porta a Porta riscuotono sempre meno fiducia. Secondo il monitoraggio di Demos-Coop, infatti, la gente ritiene che i talk show siano di parte e poco autonomi rispetto al potere politico. Ciascuno tira verso la parte da cui proviene, insomma.

Basta scorrere le tabelle di Demos-Coop e leggere che cosa hanno risposto gli italiani alla domanda “Quanta fiducia nutre nei seguenti programmi di informazione televisiva?”. 

Ballarò riscuote la fiducia del 49,2 per cento dei telespettatori, ma nel 2012 nella stessa indagine di Demos-Coop a dare un giudizio positivo sul programma era stato il 54,4 per cento, dunque in un solo anno Floris ha perso oltre il 5 per cento. Stesso trend per ‘Servizio pubblico’ (sceso da 41,6 a 36,7), per ‘Otto e mezzo’ (da 39,9 a 34,1), ‘Porta a Porta’ (da 35,1 a 31,4), ‘In 1/2 ora’ (da 31,8 a 27,1). Giù di un paio di punti anche ‘Che tempo che fa’. L’unico in crescita indovinate qual’è? Non ci vuole molto ad azzeccare la risposta: è ‘Report’, il programma di Milena Gabanelli, che grazie a inchieste scottanti, come quella dei proventi di Grillo dalla pubblicità sul blog, è schizzato  dal 46,0 al 49,2 per cento nel grado di fiducia riscosso dagli italiani. Insomma, disco verde per Milena Gabanelli. Fazio, Santoro, Vespa: non vi crede più nessuno!

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