Nuove ombre inquietanti sulla famiglia Jackson. A dieci anni dalla morte di Michal Jackson e alla vigilia dell’uscita del documentario, Leaving Neverland, la figlia della star Paris Jackson, avrebbe tentato il suicidio tagliandosi le vene. La notizia viene data dal sito di gossip TMZ il quale riferisce che l’insano gesto sarebbe stato provocato dai particolari sulla vita privata “del re del pop”, così come riproposta nel documentario attraverso le memorie di due uomini: Wade Robson e James Safechuck. Due uomini, all’epoca dei fatti bambini, che, senza mezzi termini, accusano Micheal Jackson di violenza sessuale.
Ma Paris su twitter interviene per smentire la circostanza e sotto il lancio della notizia scrive: “Vaffanculo, fottuti bugiardi”.
Presentato in anteprima al Sundance Film Festival di quest’anno, il docufilm Leaving Neverland è prodotto e diretto dal regista britannico Dan Reed e si concentra,in particolare, sulle accuse di pedofilia nei confronti del “re del pop”, suscitando scalpore e reazioni in tutto il mondo. Alcune emittenti radio in Canada e in Nuova Zelanda ad esempio hanno messo al bando la musica di Jackson, mentre i Simpson hanno ritirato dalla distribuzione un episodio iconico del cartone animato in cui il cantante dava la voce a un personaggio. Il marchio Louis Vuitton ha invece ritirato pezzi della collezione uomo autunno-inverno 2019 ispirati proprio a Michael Jackson. Intanto Leaving Neverland è diventato il terzo documentario più visto su Hbo. In Italia andrà in onda il 19 e il 20 marzo (due puntate per un totale di quattro ore) sul canale Nove.
Quelle mosse nel documentario sono solo le ultime di una lunga serie di accuse che avevano visto protagonista Michael Jackson già in vita. All’epoca, infatti, alcuni genitori avevano trascinato la star in tribunale con la pesante accusa di pedofilia. Ma i processi, il più delle volte, si sono chiusi grazie a sostanziosi “contributi” riconosciuti alle famiglie. Da non dimenticare comunque che, di fronte a quel tipo di accuse, Michael si difendeva non negando le circostanze della convivenza ma non riconoscendo la degenerazione sessuale: “dormire con i bambini” era per lui,”una cosa normale e innocente, un atto di amore”.