Il sindaco di Kiev, Volodymyr Makeyenko, ha annunciato oggi che, in seguito al “bagno di sangue” avvenuto nella capitale ucraina, ha deciso di lasciare il Partito delle Regioni, la formazione che fa riferimento al presidente Viktor Yanukovich. “I fatti che stanno avvenendo nella capitale ucraina sono una tragedia”, ha affermato Makeyenko in un comunicato. “Io – ha aggiunto – ho deciso di dimettermi dal Partito delle Regioni e di assumere una responsabilità personale per la sopravvivenza della città di Kiev”. Dopo una fregile tregua che sembrava essere stata concordata ieri, stamani gli scontri violenti nella capitale ucraina sono ricominciati e si parla di decine di morti. La polizia ucraina ha invitato i residenti a Kiev a non uscire di casa. Il ministro dell’Interno ucraino ha affermato: “E’ meglio limitare l’ uso delle auto e stare semplicemente a casa. Queste misure di sicurezza sono necessarie perche’ le strade di Kiev sono occupate da persone armate e aggressive”.
Le frange radicali che alimentano gli scontri con la polizia a Kiev “cercano la guerra civile” e la Comunità Internazionale “non presta la dovuta attenzione agli slogan neonazisti degli estremisti” in azione. Lo afferma il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, ribadendo la condanna russa della linea politica adottata dall’Ue, che a ore potrebbe varare le prime sazioni mirate contro le autorità ucraine. A fianco dei manifestanti scesi in strada per contestare il presidente Yanukovich e per chiedere l’integrazione con l’Ue, a Kiev vi sono gruppi radicali con posizioni ultranazionaliste, come Pravy Sektor. Per la Russia, l’Occidente non capisce che queste forze sono pericolose e vanno fermate. E gli appelli a ritirare la polizia, come pure le minacce di sanzioni, costituiscono inopportune ingerenze e, in sostanza, “possono solo inasprire la contrapposizione” in corso a Kiev . Anche la richiesta di indire elezioni anticipate, avanzata ancora oggi dai leader moderati dell’ opposizione, è per il capo della diplomazia moscovita un tentativo di “spingere l’Ucraina verso l’avvicinamento all’Ue”.
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