Studenti e insegnanti uniti contro la riforma della scuola. “Il DDL distruggerà la scuola”. Lo hanno scritto su uno striscione i manifestanti scesi in piazza stamattina per protestare contro le riforme sull’istruzione volute dal Governo Renzi. Insegnanti, genitori, personale tecnico e amministrativo: lo sciopero contro la ‘Buona Scuola’ unisce tutti. “Il DDL nega tetti sicuri all’istruzione, distrugge le pari opportunità, la libertà e la continuità della didattica”, hanno scritto ancora e “La vera buona scuola è nella costituzione”.
Sono scesi in migliaia nelle piazze italiane nel giorno individuato per lo sciopero generale del settore, contro il ddl voluto da Renzi. A Roma, a Milano, a Torino, a Bari, ma anche ad Aosta.
A Roma il corteo organizzato dai sindacati confederali Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola con Gilda e Snals-Confsal è partito da piazza della Repubblica per raggiungere in viale Trastevere, il Miur. In testa alla manifestazione c’è un grosso striscione con scritto “Sciopero generale – l’unione fa la scuola”, dietro al quale sventolano le varie bandiere dei diversi sindacati. Il corteo, scortato dalle forze dell’ordine, è partito da piazza della Repubblica e passando per piazza Barberini e Trinità dei monti, si concluderà a piazza del Popolo, dove sono previsti alcuni interventi dal palco. Mentre un elicottero della polizia controlla dal cielo la manifestazione, il corteo si sta svolgendo nella massima tranquillità. Lo sciopero generale nazionale della scuola è stato indetto unitariamente, dopo 7 anni dall’ultimo, dai sindacati più rappresentativi del comparto: Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. In sei piazze si terranno altrettante manifestazioni: Bari, Cagliari, Catania, Milano, Palermo, Roma vedranno sfilare docenti, personale ausiliario, tecnico e amministrativo (Ata) e studenti, anche universitari. Lo sciopero è stato proclamato contro la riforma del governo Renzi chiamata “La buona scuola”. In particolare i sindacati chiedono che nel disegno di legge ci sia “un piano di stabilizzazioni articolato e immediato che garantisca stabilità” ai lavoratori precari e criticano le nuove disposizioni in materia di scatti e retribuzioni (“materie che sono soggette a disciplina contrattuale sulle quali ancora una volta il Governo non intende sedersi a un tavolo con le organizzazioni sindacali”) e il nuovo ruolo conferito ai presidi (“lo strapotere affidato ai dirigenti attraverso la chiamata diretta dei docenti”).
Uno sciopero della scuola di queste dimensioni, con tutti i sindacati in piazza, non si vedeva da anni. Esattamente da sette. Del perché lo ha spiegato il ministro Stefania Giannini ai microfoni di Radio 24: “Perché da sette anni non ci si occupava di scuola per cambiarla”. Giannini ha detto di non aver fatto stime sull’adesione perché “spettano agli organizzatori”. Comunque, ha spiegato, “abbiamo scelto lo strumento del ddl per la Buona scuola per tenere aperta la discussione. E’ l’apertura al miglioramento, perché questo deve fare il Parlamento, portando anche le istanze della società. Sulla scuola lo facciamo e l’abbiamo fatto con convinzione, perché è centrale. Da un anno è aperto il dibattito, continuiamo ad avere questa modalità di ascolto”. E per quanto riguarda i poteri ai presidi? “Noi riteniamo – ha risposto Giannini – che il dirigente debba assumere funzioni di responsabilità che ogni leader educativo deve poter avere e a questo facciamo corrispondere un accuratissimo sistema di valutazione che già è partito”.
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