di Sante Perticaro
Le vicende ucraine di questi ultimi giorni riportano al centro della riflessione pubblica il concetto dell’autonomia europea rispetto agli Stati Uniti d’America. Laddove Germania e Francia (l’una per il suo peso economico e l’altra per il suo valore nucleare) sono state e vorrebbero essere sempre al centro della scena.
In economia, sia pur considerando il nuovo scenario politico teutonico, è del tutto azzardato stimare che sia tolto quel vincolo Costituzionale che prevede un pareggio tendenziale contabile di bilancio: che ha finito per condizionare assai l’intera politica economica comunitaria, impedendo ad essa di esercitare qualsiasi virilità fantasiosa, propulsiva e creativa.
Per quanto attiene la politica estera, la Francia pare non avere troppo cruccio sui propri equilibri contabili pubblici -oggi altamente deficitari- essendo lo stesso debito detenuto per una buona metà dagli investitori esteri. Da questo, in fondo, la “grandeúr” nucleare transalpina finisce per avere proprio nella politica estera un propellente energetico e contabile altrimenti inspiegabile. In mezzo c’è l’Italia: pressata da una CE con in una mano la calcolatrice tedesca e nell’altra la sfumatura di politica estera francese. Ci trattano da ospiti sgraditi, insomma.
Giorgia Meloni è il primo premier italiano a essere stato più volte citato dal Presidente USA agli ospiti e che pure finisce per distrribuire le carte della Commissione Europea. Sollevando non poche invidie e gelosie da parte degli altri due… “soci” UE. Se in più, a queste amenità in politica estera, aggiungiamo gli attacchi compulsivi che porta avanti quella parte di Magistratura… “di rosso vestita” e pure l’innumerevole ondata di scioperi che -un week end sí e uno no- sono use indire le sigle Sindacali avverse, il pallino potrebbe ruzzolare giù per un pendío altamente scosceso…e farci veramente male. Ma per fortuna la premier e lo Stellone allo stato paiono reggere: lo certificano i dati ISTAT che hanno registrato una crescita -a gennaio 2025- dell’1,5%, vale a dire lo 0,2% in più rispetto al mese precedente.