M5S, mandato zero: anche questa è fatta

È fatta. Ora per il ‘mandato zero’ c’è la benedizione solenne della base.

Sulla piattaforma Rousseau gli iscritti al M5S si sono espressi sulla nuova struttura del Movimento e sull’introduzione del cosiddetto ‘mandato zero’ per i consiglieri comunali. Alle 13 di venerdì 26 luglio si è chiusa la votazione sulla nuova organizzazione con un ottimo risultato per Luigi Di Maio: per i 5 quesiti lanciati dal capo politico e vicepremier sono state espresse in totale 123.755 preferenze; 17.307 gli utenti (il 68%) che hanno detto sì al mandato zero per i consiglieri comunali, mentre i no sono stati 8.148 (32%).

Hanno votato a favore dell’organizzazione regionale del M5S 21.111 persone (3.693 i voti contrari), mentre per quanto riguarda i rapporti con le liste civiche 19.044 utenti si sono detti favorevoli e 5.329 contrari. Gli altri due questi riguardavano la nuova organizzazione nazionale (20.654 i sì, 3.710 i no) e la candidatura durante il secondo mandato solo per consiglieri comunali (15.005 voti a favore e 9.754 contrari).

Il mandato zero e’ l’escamotage dei grillini per non andare a casa qualora si dovesse tornare a votare anticipatamente per una nuova legislatura.

Viene fatto fuori così uno dei dogmi del Movimento Cinque Stelle: Luigi Di Maio, un mattone alla volta, o meglio una carta per volta  sta smontando il castello che era a prova di soffio, mandando in fumo sogni e certezze degli elettori che li avevano preferiti proprio per quella discontinuita’ con la politica tradizionale. E la loro certezza sempre più vacillante si evidenzia nel calo delle preferenze, ormai quasi dimezzate  (18%) rispetto alle politiche del 2018 (32,5%) ed esattamente la metà rispetto alla Lega (36%).

Ma per Di Maio & Co.  tutto fa brodo pur di conservare il posto e non andare a casa. La riprova è proprio nell’ abolizione del tetto massimo dei due mandati per potersi candidare, annunciata dal vicepremier e ora votata ‘spontaneamente’ dalla base .

Ecco  come funziona il cosiddetto «mandato zero»: la prima elezione non conta più per far scattare il tetto dei due mandati perché il calcolo parte dalla seconda. In sintesi, si potrà essere nominati tre volte. L’ eccezione per ora riguarda solo i consiglieri comunali e ha la giustificazione per il fatto che il limite dei due incarichi si è rivelato un boomerang nelle città, dove M5S fatica a trovare candidati perché nessuno si vuole bruciare la possibilità di andare in Parlamento.

L’ironia per questa iniziativa di Di Maio, non ha certo trovato favorevole il fondatore e guru del MoVimento, Grillo, che sul suo blog ha parafrasato il successo degli anni Settanta di Julio Iglesias  “Se mi lasci non vale”:

«Il mandato ora in corso è il primo di un lungo viaggio, ma di andarmene a casa non ho proprio il coraggio».

Anche sul web l’ironia non manca: c’è chi ha postato la foto di tre boccali di birra – 0 1 2 – sulle quali campeggia la scritta: “Se il dottore ti ha proibito di bere più di due pinte al giorno… tu sei furbo e ti inventi la pinta zero”.

Un ristoratore di Abbiategrasso invece,  ha modificato la sua offerta improntata sulle tre portate classiche – primo secondo e dessert – portandole a quattro: portata zero, primo, secondo e dessert. La portata zero è definita così in quanto non viene conteggiata ai fini delle calorie ingerite. Il ristorante lombardo conta di soddisfare così quei clienti che non riescono a fare una dieta, consentendo loro di poter invece mangiare a sazietà e, nello stesso tempo, dimagrire. Bah, i miracoli della pubblicita’ pur di acquisire clienti.

Esattamente come il ‘miracolo’ di Di Maio che finalmente da’ respiro ai deputati e senatori pentastellati quotidianamente a rischio di dover fare i bagagli e tornare a casa. I numerosi quotidiani litigi e incomprensioni nella maggioranza giallo-verde minano sempre più la tenuta del governo. Ormai prossimi alle vacanze del Parlamento dovremo attendere la ripresa dei lavori, e delle discussioni, per capire come andrà a finire. Ovvero se le elezioni saranno anticipate di qualche anno.

A.B.