Flat tax, reddito di cittadinanza, pace fiscale, quota cento per le pensioni.nuovi investimenti spalmati su un piano da 33,5 miliardi di euro ha chiuso la partita ma se vogliamo anche il braccio di ferro tra presidenza del consiglio e ministaero del Tesoro sulle scelte da fare in materia economica. L’ha spuntata ilgoverno ed in particolare i due viceministri Matteo Salvini e Lugi Di Maio.
Ha vinto la componente politica su quella tecnica che aveva fatto quadrato sul ministro Tria tra l’altro sostenuto su una linea più rigorista, con un tettomassimo di disavanzo all’1,9% dallo stesso capo dello Stato Mattarella. Alla fine è passato il principio più contestato e delicato ovvero quello di fissare il rapporto deficit Pil al 2,4% che costringe l’Italia ad indebitarsi ulteriormente in cambio di scelte che rappresentano una prina risposta a provvedimenti che erano stati spinti e promessi con forza in campagna elettorale sia dalla Lega che dai Cinquestelle.
Le scelte dell’esecutivo comunque da qualunque angolazione le si voglia vedere sono coraggiose: in termini di risorse ma anche e soprattutto in termini di scelte. Mettendo le mani sull’equilibrio dei redditi di milioni di famiglie CinqueStelle e Lega hanno optato per “una manovra per il popolo” per dirla con le parole del vicepremier Di Maio “…e contro il sistema”. Dunque il governo ha scelto una manovra politica con tutti i rischi che questa comporta: all’interno come all’esterno del Paese. Sfida con l’elettorato italiano ma anche un messaggio chiaro alla comunità europea dove a parlare per tutti è stato il responsabile economico Ue Moscovici che senza drammatizzare ha spiegato che l’Europa non intende entrare in rotta di collisione con l’Italia. “Vedremo dai fatti e dagli effetti” che questa manovra produrrà” ha detto l’uomo di punta della Ue al quale ha subito replicato il vicepremier Di Maio: “Ora parte l’interlocuzione con l’Ue e con i grandi investitori privati e non abbiamo intenzione di andare allo scontro“. Con aperture alla società civile e al mondo della produzione.
“Non sono preoccupato perché nei prossimi giorni vogliamo incontrare tutti i soggetti pubblici e privati che rappresentano la realtà del mercato – ha detto Di Maio. Voglio solo ribadire il fatto che nel 2,4% del rapporto deficit pil, ci sono anche 15 miliardi di euro di investimenti, il più grande piano di investimenti mai fatto in Italia”. E rispondendo ancora una volta a Moscovici il vicepremier Di Maio ha detto:
“Considero l’intervento interlocutorio, le preoccupazioni sono legittime ma il governo si è impegnato a mantenere quel tetto e vogliamo ripagare il debito”. La nota di aggiornamento al Def è “un passo verso la civiltà” secondo il vicepremier Matteo Salvini secondo il quale “i mercati se ne faranno una ragione“. E il ministro Tria? “Non è mai stato in bilico“, ha sottolineato Salvini. “È un membro del governo, un governo che in maniera compatta piano, piano con intelligenza e responsabilità – ha aggiunto – sta mantenendo uno per uno gli impegni presi”. Se Bruxelles boccia la manovra “noi tiriamo avanti”, ha aggiunto il ministro dell’Interno rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se teme il giudizio dell’Europa sulla manovra. “Pensiamo di lavorare bene per la crescita del Paese, per ridare fiducia, speranza, energia e lavoro – ha concluso – quindi sono felice di quello che abbiamo fatto in questi quattro mesi e di quello che faremo nei prossimi quattro anni”.
Ma intanto vediamo i numeri delle misure previste dalla manovra: 12,5 mld per l’Iva e altri 10miliardi per il reddito di cittadinanza. 8 miliardi infine per le pensioni da gestire nell’ambito dell’obietti “quota 100” ovvero del combinato disposto età anagrafica e contributi che consentirà l’uscita dal lavoro per non meno di 380 mila lavoratori. La flat tax sugli autonomi dovrebbe invece valere 1,5 miliardi (proiettati però in gran parte nel 2020), così come lo stanziamento a favore dei risparmiatori colpiti dai crac bancari. Secondo Luigi Di Maio, alle coperture in deficit dovrebbero anche affiancarsi tagli di spesa, con una “riorganizzazione della spesa pubblica improduttiva” nel suo complesso.
Ma a reagire male come dicevamo sono stati i mercati finanziari che alla Borsa di Milano hanno fatto registrare un calo del 3,72 dopo aver toccato quota 4,2 con i titoli bancari particolarmente sotto pressione e lo spread assestatosi a quota 2670 nel pomeriggio contro i bund tedeschi.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy