Migranti, UE: “Distruggere i barconi”

La UE pensa a un intervento militare per affrontare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Nel frattempo, mentre la Marina italiana ha salvato più di mille migranti nelle ultime 24 ore, la procura di Catania ha aperto un’inchiesta contro due superstiti del naufragio di domenica, sospettati di essere gli scafisti.

Ieri, a Lussemburgo, la Commissione Europea ha presentato ai ministri degli Esteri e dell’Interno degli Stati UE un piano in dieci punti per fronteggiare l’emergenza immigrazione, che giovedì prossimo sarà discussa in un Consiglio europeo straordinario.

Lo ha spiegato alla stampa la portavoce Natasha Bertaud.

La missione dovrebbe procedere su un doppio binario, diplomatico e militare, formula già sperimentata dalla UE nell’Operazione Atalanta, la missione europea contro la pirateria al largo del Corno d’Africa.

Comunque, “il mandato della nuova operazione – ha spiegato Bertaud – non è stato ancora deciso”.

Allo studio delle istituzioni europee ci sono comunque un potenziamento delle missioni Triton e Poseidon e un piano di confisca e distruzione delle imbarcazioni utilizzate dagli scafisti, da mettere in atto con il benestare dell’ONU.

Fra gli altri punti annunciati c’è un piano di assistenza all’Italia e alla Grecia, gli Stati meta del maggior numero di viaggi della speranza, per rendere più svelte ed efficienti le procedure per il riconoscimento dell’asilo politico.

Accanto a questo, nuovi programmi di ridestinazione volontaria dei profughi negli altri Stati, di identificazione dei migranti e di rimpatrio di chi non otterrà il diritto all’asilo.

L’Alto Commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR) ha accolto favorevolmente il piano europeo, definendolo un buon inizio, ma ha rilevato che le misure previste sono particolarmente attente agli aspetti di legalità e sicurezza.

“Dobbiamo assicurarci che sia data priorità alle componenti dell’asilo e della protezione delle persone all’interno di queste misure”, ha affermato Volker Turk, assistente dell’Alto Commissario con delega alla protezione.

“I leader politici europei dovranno fornire una risposta appropriata costruita sui valori fondamentali europei, i diritti umani, la dignità umana, la responsabilità e la solidarietà fra di loro e nei confronti del mondo”.

Intanto in Italia, con i mezzi e i poteri forniti per ora dalla missione Triton, proseguono le operazioni di soccorso dei migranti arrivati negli ultimi giorni.

Stamattina un’imbarcazione della Marina Militare ha salvato 446 persone, tra cui 59 bambini, da un peschereccio che stava imbarcando acqua al largo delle coste calabresi.

Con i 638 tratti in salvo nella giornata di lunedì, in sei diverse operazioni, il totale dei migranti sbarcati sulle coste italiane ha superato quota mille.

Ventotto di loro sono i superstiti del naufragio di domenica, costato la vita ad almeno 700 persone. Due dei sopravvissuti sono sospettati di essere gli scafisti.

Secondo le prime testimonianze rese dai superstiti, a provocare il capovolgimento dell’imbarcazione sarebbe stata una manovra azzardata di chi era al timone, che avrebbe lasciato i comandi per provare a confondersi nella folla stipata sul ponte.

Secondo la Procura di Catania, gli scafisti sarebbero il tunisino Mohammed Ali Malek, 27 anni, e il siriano Mahmud Bikhit, 27.

Su entrambi pende l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; Malek è accusato anche di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo.

Senza nessuno a governarla, la barca avrebbe finito per colpire il mercantile portoghese King Jacob, che era arrivato in suo soccorso dopo aver raccolto l’allarme lanciato dalla Guardia costiera italiana.

L’impatto contro l’altra nave avrebbe scatenato il panico a bordo, aggravato oltretutto dal fatto che “molti migranti, tra cui le donne e i bambini, erano stati chiusi nelle stive”, come ha osservato la Procura.

Questa è anche una delle ragioni per cui il bilancio del naufragio è stato tanto alto. Secondo la Procura, “non è stato ancora possibile accertare il numero dei morti”, perché i superstiti hanno testimoniato di aver visto a bordo un numero compreso fra 400 e 950 passeggeri.

“Secondo alcuni sopravvissuti sentiti sulla nave Gregoretti e un report del mercantile portoghese – continua la Procura – si stima che a bordo del barcone ci fossero circa 850 migranti”.

I magistrati hanno tenuto a precisare di non aver formulato nessuna accusa a carico dell’equipaggio del mercantile, che ha “doverosamente prestato soccorso e che non ha contributo in alcun modo all’evento fatale”.

Stamattina in Senato il presidente di turno, Maurizio Gasparri, ha fatto osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime del naufragio.

Intanto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha chiarito la sua posizione in un’intervista al Messaggero: l’Italia dovrà “costruire consenso su azioni mirate di contrasto ai trafficanti di esseri umani”.

L’ultima strage nel Mediterraneo, sostiene Gentiloni, non va imputata a carenze nei soccorsi, ma al fatto che “i trafficanti avevano stipato un’ imbarcazione non in condizione di tenere il mare”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha definito i fatti di domenica “sconvolgenti”, ha condannato i “trafficanti di esseri umani che provocano stragi di innocenti”.

Gli ha fatto eco il suo omologo francese François Hollande, che ha lanciato un appello “agli europei e anche oltre”: “Questi trafficanti – ha detto Hollande – si arricchiscono sulla miseria del mondo. È insopportabile sul piano umanitario”.

Filippo M. Ragusa

ULTIMI ARTICOLI