Storico del fascimo, allievo di Chabod e di Salvemini, Roberto Vivarelli, è morto ieri a Roma all’età di 85 anni. I suoi funerali si terranno a Firenze il 16 mattina.
Nel 2000 quando pubblicò “La fine di una stagione. Memorie 1943.45”, nel rivelare che nell’estate del 1944 si era arruolato insieme al fratello maggiore Piero nella Repubblica Sociale Italiana, seguirono non poche polemiche. Polemiche alle quali lui replicò con un secco “Non soltanto non sono pentito, ma ne sono a mio modo orgoglioso, pur essendo consapevole che la causa era moralmente e storicamnte ingiusta”.
Tra i saggi più recenti: “I caratteri dell’età cpontemporanea”, scritto nel 2005, e “Fascismo e storia d’Italia” del 200, tutti editi da Il Mulino.
Nato e vissuto a Siena fino all’estate del 1944, a 14 anni raggiunse Milano per arruolarsi nelle Brigate Neredella RSI, seguendo le orme del fratello maggiore Piero, entrambi per fedeltà alla memoria del padre, fascista e volontario nella Campagna dei Balcani, ucciso dai partigiani titini in Jugoslavia nel 1942.
Conclusasi amaramente per lui la stagione della RSI, Vivarelli completò gli studi medio-superiori ed iniziò ad insegnare in un centro di recupero per feriti di guerra (dove era ricoverato pure lui); esperienza fondamentale che lo indirizzò verso la carriera dell’insegnamento.
Conseguì la laurea nel 1954 all’Università di Firenze, perfezionandosi presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli, dove ebbe per maestro Federico Chabod. Durante il soggiorno napoletano, divenendo amico e discepolo dello storico socialista Gaetano Salvemini, il quale gli affidò i suoi scritti sul fascismo, conservati in Italia e negli USA, poi in gran parte pubblicati a cura di Vivarelli.
Divenne professore straordinario di storia contemporanea all’Università di Siena nel 1972 e ordinario della stessa materia dal 1975. Nel 1986 cominciò a reggere la stessa cattedra alla Scuola normale superiore di Pisa, fino a divenirne professore emerito. È stato un visting professor, tenendo cicli di conferenze e lectio magistralis presso varie università straniere, tra le quali Harvard, Princeton e Oxford.
Si è occupato della storia del XX secolo, con particolare attenzione rivolta alla storiografia italiana e francese e inglese, dell’Ottocento e del Novecento.
Di grande rilevanza accademica la sua monumentale opera sulla nascita del Fascismo “Storia delle origini del fascismo. L’Italia dalla grande guerra alla marcia su Roma“, pubblicata in tre volumi a partire dal 1965 e completata con il terzo volume del 2012. Si tratta della più importante e circostanziata opera storiografica mai realizzata sul quinquennio 1918–1922, basata su ricerche e disamine documentali durate oltre mezzo secolo, nella quale vengono minuziosamente analizzate le cause politiche e sociali genitrici del Fascismo.
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