Risulta indagato per concorso in falso e truffa dalla Procura di Roma, anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito per concorso in falso e truffa dalla Procura di Roma in una indagine per un giro di multe illegalmente cancellate. La maxindagine, che vede coinvolte 197 persone, riguarda anche l’ex responsabile del dipartimento risorse economiche del Comune di Roma assieme ad altri tre dipendenti. I fatti contestati riguardano il periodo che va dal 2012 al 2014.
Ancora una volta l’ennesima conferma, a pagare sono sempre i più fessi. Anzi, più l’amministrazione è allegra e meglio navigano i pescecani della furbizia. A Roma poi, si fa presto a dire corruzione…e nella Capitale c’è chi ha beneficiato, grazie alla complicità di amministratori disonesti, di una generosa sanatoria per quanto riguarda le odiosissime multe, per le quali il fisco molto spesso toglie il sonno a tanti contribuenti.
Chi dormiva tranquillo era Claudio Lotito, presidente della Lazio. Oltre ai tanti santi in Paradiso, tra i partiti politici, lui vantava anche amicizie con l’ex responsabile del dipartimento del Comune di Roma, tra il 2012 e il 2014, che a richiesta, e dietro pagamento, risolveva il problema delle sanzioni e delle pendenze da Codice della Strada. Il numero uno della Lazio faceva risultare come veicoli di scorta auto private. In questo modo, aveva collezionato 26 mila euro di multe, improvvisamente abbonate.
A scoprire l’ennesimo arcano da furbetti del quartierino i magistrati romani che intanto hanno proceduto al sequestro di oltre un milione di euro a tutti i 197 indagati, tra cui proprio il presidente biancoceleste.
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