La terra trema ancora in Nepal. Meno di venti giorni dopo il sisma del 25 aprile, che ha ucciso più di ottomila persone, oggi si è registrata una nuova scossa di magnitudo 7,4 sulla scala Richter, seguita da numerose repliche.
L’epicentro della scossa di oggi è a Namche Bazaar, alle falde dell’Everest, poco più di ottanta chilometri a est della capitale Kathmandu.
Finora sono state ritrovate 59 vittime: 42 in Nepal, 17 in India, secondo le più recenti comunicazioni dei rispettivi ministeri dell’Interno. Il bilancio però è drammaticamente provvisorio: sono avvenuti diversi crolli in ogni parte del Nepal, e si teme che sotto le macerie siano rimaste sepolte molte altre persone.
I danni non hanno risparmiato il paese di Chautara, dove sono accorsi molti soccorritori dopo il terremoto del 25 aprile. Secondo quanto sostiene Paul Dillon, portavoce dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni, gli edifici abbattuti dal terremoto sono “diversi”, e dalle macerie di una casa crollata sono state già estratte quattro vittime.
Altri crolli sono avvenuti in un mercato di Kathmandu, dove le strade si sono riempite di persone in preda al panico, e a Naya Bazar, ai confini orientali dello Stato.
L’aeroporto internazionale di Kathmandu, l’unico del Nepal, è stato chiuso per precauzione pur non avendo riportato nuovi danni. Decine di viaggiatori sono bloccati nello scalo.
Secondo le prime analisi dei sismologi, la scossa di oggi è avvenuta all’estremità orientale della faglia interessata dal terremoto del 25 aprile. Ulteriori accertamenti tecnici chiariranno se l’evento sismico ha coinvolto un’altra faglia. Quattro o cinque delle repliche hanno raggiunto una magnitudo pari a 6.
F.M.R.