Dopo gli strappi sui nomi di Marini e Prodi e l’elezione “riparatrice” di Napolitano, che secondo le aspettative doveva unificare il popolo della sinistra, il Pd arriva alla resa dei conti in vista del Congresso, con una vittima eccellente: il segretario dimissionario Pierluigi Bersani. A guidare il partito è rimasto per il momento Enrico Letta, nome proposto anche per il governo ma che ha già incassato il no di Rosy Bindi. Nel Pd comunque è guerra: tutti contro tutti. C’è in atto una vera implosione politica e sarebbero proprio gli ex popolari a fomentare la frattura all’interno del partito, con Rosy Bindi che ieri auspicava che tutte le correnti fossero rappresentate alla prossima assemblea chiedendo maggiore considerazione per l’area cattolico moderata. Poi si è mosso Marini che ha accusato il Pd di essere malato di opportunismo e Fioroni che, sempre critico verso la segreteria Bersani si è proposto addirittura in veste di rottamatore. I bersaniani intanto si stringono attorno al segretario invitando tutte le componenti a non bollarlo come unico capro espiatorio, mentre i due capigruppo Zanda e Speranza gli hanno chiesto di tornare sulla sua decisione di dimettersi almeno fino al congresso. Ma su questa richiesta sembrano orientati veramente in pochi e persino e la ex portavoce del segretario uscente Alessandra Moretti si è allontanata dichiarando “non mi porteranno nella tomba con loro”. Il neoiscritto Fabrizio Barca invece, che non nasconde la sua ambizione a ricoprire incarichi di rilievo nel partito, sembra in questa fase essere stato penalizzato a seguito del suo tweet di sostegno a Rodotà (e Bonino). Di lui nel partito si fidano in pochi e per il momento non lo prendono in considerazione per nessun incarico vista anche la presa di posizione dei suoi primi sostenitori, i Giovani Turchi, che gli rinfacciano lo scarso tempismo e che contemporaneamente, tramite Matteo Orfini, ripetono il loro no al governissimo Pd-Pdl. Ma la vera novità potrebbe riguardare soltanto Matteo Renzi, il quale deve decidere se puntare alla segreteria del partito o direttamente alla leadership del centrosinistra. Il sindaco ha oggi ricevuto le telefonate di Veltroni, D’Alema e Franceschini che vedono in lui l’unica possibilità di tenere unito il partito ed evitare così dolorose scissioni. Ma ormai questo termine non fa più paura a nessuno, soprattutto nella sinistra del partito. E Nichi Vendola dopo essersi avvicinato all’area grillina durante le votazioni per l’elezione del capo dello Stato con il voto convinto a Rodotà, ha già in progetto, come annunciato in queste ore, di avviare una costituente tra le forze di sinistra.
G.D.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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