Non accenna a diminuire la bufera su Matteo Renzi dopo l’attacco al governatore di Bankitalia Ignazio Visco, in carica dal 2005 e prossimo a decadere. Il Pd ha presentato martedì a sorpresa alla Camera una mozione (prima firmataria Silvia Fregolent che, assicura, ‘non ce l’abbiamo con Visco’) contro il Governatore di Bankitalia, accusato di gestione insufficiente delle crisi bancarie. I Dem hanno chiesto che si apra una ‘fase nuova’ a Palazzo Koch in vista della scadenza dell’attuale vertice.
‘Le responsabilità vanno valutate’, dice Renzi. Tocca al Quirinale intervenire con un richiamo tutelare sempre ‘l’interesse del Paese’. Mentre a Palazzo Koch si registra ‘sconcerto’ per la posizione del Pd. Perché: Ignazio Visco ha ‘agito in contatto col governo’ ed è pronto ad essere ascoltato dalla commissione d’inchiesta sulle banche, come sottolineano fonti di Via Nazionale.
In replica al chiacchiericcio dei palazzi e al dissenso quasi generale – Berlusconi dichiara che “certamente la Banca d’Italia non ha svolto il controllo che ci si attendeva” e,quindi, “non sono del tutto senza senso le volontà di un controllo su quello che si è verificato”, ma anche in questo nuovo caso “si può vedere quella voglia della sinistra di occupare tutte le posizioni di potere una volta lo facevano dopo le elezioni ora lo fanno prima” – Renzi fa sapere che ‘il governo non era semplicemente informato: era d’accordo”. La mozione parlamentare non solo era nota al governo, ma prevedeva che il governo desse un parere.
Intanto fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che sulla Banca d’Italia le decisioni del Presidente del Consiglio ‘saranno basate sulle prerogative a lui attribuite dalla legge ed ispirate alla salvaguardia dell’autonomia dell’Istituto’.
Il ‘siluro’ di Renzi contro il Governatore della Banca d’Italia, a meno di quindici giorni della scadenza del mandato del numero uno di Via Nazionale, è stato stoppato. Ma la mossa del Pd contro Ignazio Visco non ha precedenti nella storia repubblicana. In una settimana la principale forza della maggioranza impone al Parlamento prima un voto di fiducia sulla legge elettorale, ora una “mozione di sfiducia” contro il governatore della Banca d’Italia al quale viene imputato il fallimento di 7 banche con la corrispettiva perdita di oltre 110 miliardi di euro. Ma Visco è pronto alla guerra, nient’affatto disposto a passare alla storia come l’unico o il principale responsabile del crac e del verticale crollo di fiducia da parte dei cittadini nei confronti dell’intero sistema.
La campagna elettorale è già iniziata. Senza forse.
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