Sara Errani esulta dopo aver battuto la Li
Gli Internazionali d’Italia di tennis si stanno avvicinando alla fase “calda” (domani le semifinali, maschili e femminili) e lo fanno consegnandoci la grande impresa da ricordare per il nostro tennis: Sara Errani centra la sua seconda qualificazione consecutiva alle semifinali del Foro, una performance che trova riscontri solo negli anni ’30 con le gesta di Lucia Valerio (5 volte finalista nelle prime 6 edizioni del torneo). Ma, soprattutto, una semifinale conquistata a spese di una grande avversaria, data nettamente favorita: Na Li, n. 2 del seeding e del mondo e già due Slam in bacheca (Roland Garros 2011 e Australian Open quest’anno). Forte, peraltro, di un bilancio di 6 vittorie su 6 incontri con l’azzurra con un solo set perso (nel loro primo match, datato 2008). Una partita che, alla vigilia, pareva dal pronostico chiuso. La Errani, reduce da un inizio di 2014 molto sotto tono, ha ritrovato, come d’incanto, il suo miglior tennis e si è imposta per 6-3 4-6 6-2. Va detto, comunque e senza nulla togliere al valore della prestazione della romagnola, che la cinese è scesa in campo in condizioni fisiche non perfette avendo accusato un’intossicazione alimentare prima del match e la cosa deve aver inciso sul rendimento della fuoriclasse asiatica, davvero molto fallosa (52 i suoi errori gratuiti a fine match).
La partita è stata molto equilibrata nei primi games ma ha preso la direzione della nostra atleta quando la Li ha sciupato con un erroraccio la palla che avrebbe potuto portarla avanti 4-2. E’ stato lì il turning point del 1° set: Li che si spegne (solo il rovescio lungolinea fa male alla nostra giocatrice) ed Errani che acquisisce fiducia e coraggio crescenti sino a inanellare 4 giochi consecutivi per il 6-3. Nel 2° set Sara inizia da dove aveva finito e cioè con il controllo quasi totale degli scambi e si viene a trovare 3-2 con l’opportunità di salire 4-2 ma la fallisce affossando un rovescio abbastanza comodo in rete. E’ un errore che riapre la partita e che coincide con il momento migliore della n. 2 del mondo che, improvvisamente, si riaccende e opera l’allungo decisivo sul 4-4. Il parziale si chiude con un 6-4 che non fa presagire nulla di buono.
E’ evidente che il match, nel bene e nel male, lo fa la cinese. Emblematico, in questo senso, l’avvio di 3° set con Sara che scappa subito 2-0 giovandosi degli unforced errors della rivale che, poi, registra i colpi e torna ingiocabile per il 2-2, 30-40 sul servizio della Errani. Ma mette fuori la risposta, Sara si aggiudica il game e l’inerzia del match cambia padrona per non mutare più. Finisce 6-2 con le braccia al cielo di Sara Errani, autrice di una prova di grande forza mentale e concentrazione ogniqualvolta lo scambio si allungava. Anche il servizio, atavico tallone d’achille della nostra campionessa, è stato più efficace del solito toccando punte di 159 km/h. Il nuovo movimento della battuta della romagnola comincia a sortire i primi effetti.
Ad attendere l’azzurra, in semifinale la vincente del quarto tra Jankovic e Radwanska, le killer delle speranze di Pennetta e Schiavone. In ambedue i casi, un’avversaria difficile ma certamente più giocabile della Azarenka dell’anno scorso.
Ana Ivanovic
Grande attesa c’era, ieri, per l’ottavo di “lusso” tra Ivanovic e Sharapova con la 2 volte regina del torneo che si è dovuta arrendere in due set (6-1 6-4) all’ex n. 1 del mondo (lo è stata per due volte nel 2008) serba al termine di un match in cui la potenza al servizio e al diritto di Ana Ivanovic hanno prevalso sulle difficoltà alla battuta della siberiana. La Ivanovic non batteva la collega dal 2007 e si è presa anche la rivincita della sconfitta patita a Stoccarda. Si è trattato anche di una sorta di “derby” tra due tra le tenniste più avvenenti del circuito. Stavolta, la mora ha prevalso. Anche all’applausometro.
In campo maschile, da registrare le vittorie di un Milos Raonic sempre più sorprendente per i suoi inaspettati progressi su una superficie così poco adatta al suo tennis, tutto botte di servizio e diritto. Il gigante canadese sta imparando ad avere più pazienza nel gestire il palleggio. 6-3 5-7 6-2 il punteggio con cui ha superato Jeremy Chardy, il giustiziere di Roger Federer. Ad attendere Raonic in semifinale ci sarà Novak Djokovic, vincitore del sempre scorbutico (soprattutto su questi campi) David Ferrer per 7-5 4-6 6-3.
Per un Federer “originale” che esce, c’è un “nuovo Federer” che avanza: il bulgaro Grigor Dimitrov, per molti erede designato del fuoriclasse elvetico, sta confermando i notevoli progressi di questo inizio 2014: un comodo 6-2 cui ha fatto seguito il ritiro del 36enne Tommy Haas, comunque encomiabile per il torneo disputato (da ricordare, la vittoria su Wawrinka, apparso il più in forma tra i pretendenti al titolo).
Il fidanzato della Sharapova avrà in semifinale il vincente del quarto di finale più atteso del tabellone: quello che vedrà di fronte, nel serale, Rafa Nadal e Andy Murray in un match che, fino a un mese fa, si sarebbe detto senza storia, dato il curriculum terraiolo dell’iberico, ma che i recenti balbetti di Rafa (evidenti anche qui al Foro dove il 7 volte vincitore è stato costretto a due maratone vinte al 3° set in entrambi i match sin qui disputati, contro Simon e Youzhny) rendono, quantomai, incerto. Da verificare lo stato di forma dello scozzese, apparso finalmente in palla dopo aver faticato più del previsto a recuperare una condizione ottimale dopo il delicato intervento chirurgico di fine 2013.
Novak Djokovic
Un rush finale verso il trono di Roma che si preannuncia aperto a qualsiasi soluzione tra gli uomini (situazione inedita, visto che il dominio di Nadal aveva consentito scampoli di gloria solo a Nole, vincitore al Foro nel 2008 e nel 2011), mentre tra le donne Serena Williams rimane la favorita indiscussa.
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