Povertà. Oxfam, giovani: 5 generazioni per raggiungere reddito genitori

BERLINO - Costerà 50 miliardi di euro il pacchetto di misure per il clima varato oggi a Berlino. Lo riporta la Sueddeutsche Zeitung. La somma dei 50 miliardi sarà resa disponibile entro il 2023, rende noto ancora la Sueddeutsche Zeitung. Dopo 18 ore di trattativa è stato messo a punto un "pacchetto solido e ben calibrato", riferiscono fonti di governo. Oggi pomeriggio il pacchetto sarà presentato ufficialmente dal governo. A fronte di un'aumento dei prezzi di diesel e benzina e dei costi sulle emissioni di gas serra degli edifici, la tassa sull'elettricità verde sarà ridotta a partire dal 2021, rende noto Dpa. La somma dei 50 miliardi sarà resa disponibile entro il 2023, rende noto ancora la Sueddeutsche Zeitung. Dopo 18 ore di trattativa è stato messo a punto un "pacchetto solido e ben calibrato", riferiscono fonti di governo. Fridays For Future, il pacchetto tedesco è uno scandalo. Gli organizzatori di Fridays for Future sono critici nei confronti del pacchetto di misure concordato dal governo tedesco. "Se non fai nulla per la protezione del #clima per anni e dopo enormi pressioni di mesi da parte della popolazione si discute di misure che non hanno assolutamente nulla a che fare con gli 1,5 gradi, questo non è un "passo avanti", ma uno scandalo", ha detto via twitter un organizzatore. Intanto si registra un grande successo delle manifestazioni di Fridays for Future in corso in Germania. A Berlino i partecipanti al momento sono 80.000, per gli organizzatori 100.000. A Monaco sono sfilati in 25.000 per le strade della città, a Brema 30.000 e anche in centri più modesti come Kiel 10.000 persone sono scese a dimostrare.

Tra gli anni Sessanta e Settanta si sentiva parlare spesso di “ascensore sociale”: allora le nuove generazioni ebbero la possibilità di raggiungere uno stato sociale più elevato, rispetto a quello di provenienza, grazie ad esempio all’istruzione. Con il lavoro e la crescita economica uno Stato può subordinare la condizione sociale dei suoi cittadini. Può migliorarla come abbassarla.

In questo momento in Italia l’ascensore sociale è bloccato: se nasci povero, e sei sufficientemente fortunato, ti serviranno 125 anni per arrivare a percepire un reddito medio. In alternativa resterai ai piani più bassi dell’edificio sociale.

E’ quanto emerge dal nuovo dossier Oxfam ‘Non rubateci il futuro’, secondo il quale i figli delle persone collocate nel 10% più povero della popolazione italiana, sotto il profilo retributivo, ad oggi avrebbero bisogno di 5 generazioni per arrivare a percepire il reddito medio nazionale.
Allo stesso tempo, ai due estremi della distribuzione della ricchezza, 1/3 dei figli di genitori più poveri, è destinato a rimanere fermo al piano più basso dell’edificio sociale, mentre il 58% di quelli i cui genitori appartengono al 40% più ricco, manterrebbe una posizione apicale.

”Viviamo in un’epoca e in un paese in cui ricchi sono soprattutto i figli dei ricchi e poveri i figli dei poveri, con rischi di svilimento della tenuta sociale e rottura del patto generazionale”, spiega Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia.

Un’istruzione sotto-finanziata, anche per il 2020, non riuscirà a contrastare disuguaglianze e povertà educativa. A parità di istruzione, le origini familiari hanno impatti non trascurabili sulle retribuzioni lorde dei figli: il figlio di un dirigente ha oggi un reddito netto annuo superiore del 17% rispetto a quello percepito dal figlio di un impiegato, che abbia concluso un ciclo di studi di uguale durata.

I giovani che ambiscono a un lavoro di qualità devono fare oggi i conti con un mercato del lavoro disuguale, caratterizzato, nonostante la ripresa dei livelli occupazionali dal 2008, dall’aumento della
precarietà lavorativa e dalla vulnerabilità dei lavori più stabili.

Il lavoro non basta più a garantire un livello di vita dignitoso: nel 2018 circa il 13% degli occupati nelle fasce d’età tra i 16 e i 29 anni era working poor, faceva cioè parte di una famiglia con reddito inferiore al 60% del reddito mediano nazionale. Il fenomeno è riconducibile in buona parte agli inadeguati livelli retributivi che vedono i giovani penalizzati da quasi 40 anni nei livelli delle retribuzioni annue medie, rispetto agli occupati più anziani.

Elisa Rocca

 

ULTIMI ARTICOLI