Prepariamoci alla Candelora ‘palindroma’

Se non vi fosse ancora capitato di rifletterci su, quest’anno il famoso giorno che decreta se “dell’inverno semo fora o dentro”, a seconda che vi sia sole o pioggia,  è un giorno palindromo.  Già, perché il 2 febbraio del 2020 è una data che se scritta in cifre – 02 02 2020 – può essere letta anche da destra verso sinistra ovvero al contrario e non cambia.

Il 2020, anno bisestile, tra le curiosità del calendario propone questa unica data palindroma, ormai alle porte. Prossimo appuntamento nel 2021, stesso mese, ovvero il 12 02 2021.

Il 2 febbraio, che cade domenica prossima,  è il giorno il cui la Chiesa festeggia la Presentazione di Gesù al Tempio e la Purificazione di Maria Vergine: secondo l’usanza ebraica, dopo quaranta giorni dalla nascita di un maschio la madre, considerata impura, doveva recarsi al Tempio di Gerusalemme per purificarsi: il 2 Febbraio cade quaranta giorni dopo il 25 Dicembre (giorno della nascita di Gesù). La festa è chiamata Candelora perché in quel giorno si benedicono e distribuiscono ai fedeli candele che si dice difendano contro calamità e tempeste. Le candele accese simboleggiano Gesù Cristo la ‘luce del mondo’ per i cristiani.

 

Poiché trattasi di una data molto importante anche dal punto di vista agricolo, un vero e proprio spartiacque tra inverno (che quest’anno non abbiamo ancora visto)  e avvio alla stagione delle fioriture, la primavera. C’è un proverbio, molto noto che dice: “Candelora dell’inverno semo fora. Ma se piove e tira vento, dell’inverno semo drento”, ossia il 2 febbraio l’inverno può considerarsi finito ma se il tempo è brutto vuol dire che durerà un altro mese almeno. Dal punto di vista meteorologico, per gli agricoltori in particolare, la candelora indica l’inizio di quel breve periodo dell’anno che precede la primavera, con temperature miti e sempre più scarse precipitazioni. Almeno così è stato fino a qualche anno addietro.

Una curiosità: il palindromo non è solo numerico, è anche alfabetico e rivela una frase che resta la stessa se letta da sinistra a destra o viceversa. A Firenze in Battistero ce n’è uno, riferito all’astronomia: en giro torte sol ciclos et rotor igne che letteralmente potrebbe essere “(io) sole con il fuoco faccio girare i cerchi in modo torto e giro anch’io”. Per la cronaca, forse la più famosa antica scritta palindroma è il “Quadrato magico”, che si trova ad esempio nel Duomo di Siena: sator arepo tenet opera rotas, sul cui esatto significato non ci sono certezze.

La Candelora e Roma

Già dal VIII secolo d.C., la festa era molto sentita. A Roma, nel Medioevo, si compiva una lunghissima processione che partiva da Sant’Adriano e attraversava i fori di Nerva e di Traiano, attraverso il colle Esquilino, per raggiungere la basilica di Santa Maria Maggiore. In tempi più recenti, la processione si accorciò, svolgendosi intorno alla Basilica di San Pietro. In quell’occasione, all’interno della Basilica, sull’altare venivano poste delle candele, con un fiocco di seta rosso e argento, e con lo stemma papale. Erano scelte tre di queste e la più piccola era consegnata al Papa, mentre le altre due andavano al diacono e al suddiacono ufficiali. Una volta benedetti i ceri, il Papa consegnava la sua candela al cameriere segreto, insieme con il paramano di seta bianca, che gli era servito per proteggersi le mani dalla cera calda, e passava alla benedizione dei ceri.

A.B.

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