Alle 21.20 di domenica sera, al casello di Santena, sull’autostrada A21 Torino-Piacenza, di ritorno dalla vittoriosa trasferta di Verona, la squadra del Torino si è trovata coinvolta in un’autentica tragedia che per poco non è diventata una strage.
Due i morti e un ferito grave il bilancio di una collisione che ha dell’assurdo. I giocatori granata, con l’addetto stampa, Alberto Barile, e il medico sociale, Renato Misischi, erano a bordo del pullman, in procinto di superare il Telepass quando accade dell’incredibile e la serata, da festoso rientro che doveva essere, si trasforma in incubo. Alle spalle del pullman che sta rallentando, arriva, a velocità molto sostenuta ( forse 80 km/h, se non più, il parere di Valerio Di Cesare, difensore granata, seduto in ultima fila nel pullman), un tir che, però, non rallenta affatto. In mezzo, una vettura: una Bmw Serie1. L’impatto è violentissimo e si generano immediatamente fiamme. Due passeggeri dell’auto muoiono sul colpo. L’auto, oltre a bruciare, è ridotta ad una scatoletta informe. Solo il guidatore, un ragazzo di 24 anni, non si sa come, riesce ad uscire dall’abitacolo, avvolto nelle fiamme. Chiede disperatamente aiuto. Lo trova nei giocatori del Torino e nel medico, Misischi che, con un estintore e delle bottigliette d’acqua prese a bordo del pullman, riescono a scongiurare una morte tra le più atroci che si possano immaginare. Il 24enne è stato portato al Cto di Torino, al reparto ustionati, con un grave trauma facciale. La prognosi non è ancora sciolta. Per i giocatori granata solo tanta paura e qualche colpo di frusta, ma, dopo un’ora di attesa, hanno potuto riprendere il viaggio verso Torino su un altro pullman. A rischiare sono stati, ovviamente, soprattutto gli occupanti dell’ultima fila: Ebagua, Di Cesare, Iori, Sgrigna, D’Ambrosio. E il conducente del tir ? Scomparso. Pare si sia dileguato per i campi. E, forse, non da solo. Quel che è certo è che, secondo gli accertamenti della Polizia, il tir risulta essere rubato. Ennesima notte di follia sulle strade d’Italia che, solo per fortuite congiunture e per il coraggio di alcuni uomini ( in questi casi, poco conta se si tratti di calciatori o di altri personaggi pubblici), non ha registrato conseguenze ulteriori.
Daniele Puppo
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