“Mi mancano le forze per assolvere ad un compito cosi gravoso…Sono troppo vecchio e stanco”. Con l’umiltà e la pacatezza dei grandi uomini chiamati a suggellare fatti epocali che scandiscono i tempi della Storia, Papa Benedetto XVI , al secolo Joseph Ratzinger, capo assoluto della Chiesa di Roma cui guardano quasi due milardi di individui, ha deciso di abbandonare la guida spirituale dei cattolici. Dal prossimo 28 febbraio non sarà più lui il principale punto di riferimento per chi si riconosce in Cristo.
Il Papa dunque lascia. Con una decisione tanto inattesa quanto straordinaria Ratzinger si è dimesso stamane davanti ad uno sbigottito Concistoro, il collegio dei Cardinali, che non si attendeva certo questo “fulmine a ciel sereno” come lo ha definito monsignor Sodano. Cosa ha spinto il Papa ha lasciar cadere la chiave di Pietro a seiecento anni di distanza dall’ultimo pontefice, Gregorio XII che lasciò, in vita, la guida spirituale della Chiesa di Roma?
Con parole toccanti e significative Ratzinger ha detto e fatto ciò che la sua “coscienza” gli ha chiesto di dire e fare . “Un esame portato davanti a Dio” , unico testimone di questa scelta di portata storica per tutti i cristiani della terra, “mi ha fatto pervenire alla certezza che le mie forze, per l’ età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole – ha aggiunto il Papa – che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’ animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato”. Con una scelta destinata a cambiare il volto della Chiesa Ratzinger ha voluto dunque giocare d’anticipo. E rispetto al fattore salute e tempo che molto presto avrebbe potuto riproporre ai vertici della Chiesa il vuoto di potere causato dalla penosa e sofferta ultima stagione di Papa Giovanni Paolo II, Ratzinger ha voluto mettere al sicuro la guida dei cattolici che ora avranno tutto il tempo per decidere con serenità e senza affanno, il passaggio del testimone in casa di Pietro.
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