È quasi un debutto Presenze, la mostra di Pia Broggio che è stata inaugurata il 22 aprile scorso. L’artista romana espone infatti per la prima volta in una personale a Roma dopo numerose collettive. Per questa occasione si affida alla Tornatora Art Gallery che, con Anna Astrella e Maria Grazia Londrino, cura il percorso espositivo all’interno del Centro d’Arte Vista, in via Ostilia, 41 a due passi dal Colosseo.
Poco meno di venti quadri raccontano il suo percorso artistico: dall’esordio, sul finire degli anni Settanta, dopo avere sviluppato una visione della pittura molto libera e personale, con poche frequentazioni artistiche, motivate anche da un carattere introverso e solitario, fino ad arrivare agli ultimi lavori realizzati in questi anni, i collage in plexiglas.
Grande successo per il vernissage al quale hanno partecipato diversi visitatori ma anche pittori, giornalisti e Nunzio Solendo, professore emerito della prima cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
“Inizio a dipingere negli anni Settanta – racconta Pia Broggio –, come tutti quelli che sperimentano una ricerca di sé in una qualsiasi forma. Mi accorgo che ho voglia di riempire quelle tele vuote, accenno timidamente a un paesaggio e poi a un paesaggio con figure. Niente. Chiamo allora paesaggi interiori queste stratificazioni di colore, questi impasti delicati, adesso affaticati anche dal tempo. Sono superfici monocrome, molto imperfette, rese con un linguaggio informale. A questi lavori ho poi negli anni aggiunto diversi collage. Insieme rappresentano il nucleo centrale della mostra, la mia prima personale a Roma, la città in cui vivo e che amo. Ho deciso di esporre proprio questi quadri – conclude la pittrice – perché sono quelli in cui le famose Presenze, che danno il titolo all’esposizione, sono più tangibili”.
L’insegnamento della letteratura francese, impegnativo e appassionante per quattro decenni, insieme al mestiere di moglie e madre, ha richiesto all’artista molte energie e per questa ragione Pia Broggio ha affinato la sua tecnica artistica solo di recente. All’interno della Scuola Romana e all’Accademia Rufa ha così avuto la possibilità di confrontarsi e di migliorare. I consigli dei suoi Maestri (Rosario Naimoli e Tullio De Franco) l’hanno aiutata a trovare energie nuove e la voglia di condividere il suo racconto con tanti altri pittori.
Pia Broggio ha partecipato negli anni a diverse mostre collettive; nel 2007 e nel 2009 ha allestito due personali rispettivamente a Viterbo, nella Chiesa medioevale Santa Maria della Salute, e a Cerveteri, nella Sala Consiliare del Comune. In passato ha esposto, oltre alle sue tele, delle creazioni ottenute con materiali di recupero: si tratta di monili e oggetti che esprimono il piacere della trasformazione e una joie de vivre ancora più palpabile che nei dipinti.Pia ha imparato l’uso della fresa per levigare i corpi di questi piccoli oggetti: “Un minuzioso lavoro di assemblaggio con l’applicazione di colle invisibili e poi il piacere di vedere le mie composizioni sospese nelle trasparenze del perspex”.
La mostra, a ingresso libero, è a disposizione dei visitatori fino al 28 aprile, con orario 15.00-19.00.
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