by Diana Barrows
Simply Italian Great Wines, l’evento ideato da IEM-International Exibition Management, per valorizzare l’enologia italiana nel mondo, torna in uno dei mercati di forte interesse per il vino italiano, quello americano.
La prima tappa del tour a Miami e successivamente a Dallas, si è appena conclusa con successo.
Gli appuntamenti Simply Italian sono organizzati appositamente per consentire ai produttori italiani l’incontro diretto con i professionisti locali. Lo scopo primario è valorizzare e comunicare il valore del vino italiano, dando visibilità alle aziende vinicole protagoniste, grazie a un ricco programma di seminari e tasting course sui vini italiani. L’iniziativa è stata organizzata con l’importante supporto di Federdoc e del Ministero degli Affari Esteri e le oltre 40 aziende italiane che hanno consentito il walk around tasting.
La Federdoc, da oltre 40 anni al servizio dei numerosi Consorzi di tutela sparsi per tutta l’italia, per citarne alcuni, dal CONSORZIO PER LA TUTELA DELL’ASTI DOCG al CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FRANCIACORTA, CONSORZIO DI TUTELA DEL VINO CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO, al CONSORZIO TUTELA DENOMINAZIONE VINI FRASCATI etc
http://www.federdoc.com/consorzi-aderenti/
La Federdoc attua progetti che vengono realizzati in Italia, in Europa e nel mondo per diffondere la conoscenza totale sull’origine e sul percorso dei vini italiani a Denominazione d’Origine.
Molto interessanti le masterclass che si sono tenute a Miami e Dallas:
“Delle Venezie Doc a wonderful journey into the World of Pinot Grigio” con Lyn Farmer; a seguire la masterclass di Federdoc “Federdoc Traceability and Regulation of Italian Doc wines: Experience Frascati” con Riccardo Ricci Curbastro e Luca Grippo.
Particolarmente istruttiva la masterclass di Riccardo Ricci Curbastro che dall’alto della sua lunghissima esperienza professionale ha reso entusiasmante l’argomento solitamente ostico su normative e regolamentazioni con una visione verso il futuro della produzione italiana.
Intervenuto a nome di Federdoc ecco alcuni stralci della sua conferenza: “FederDoc esiste dal 1979, Rappresentiamo l’universo delle denominazioni italiane e, naturalmente, lavoriamo in Italia e in Europa per tutelarle. Questi sono tutti i nostri obiettivi principali, fornire supporto legale e legislativo, lavorare sulla tutela giuridica internazionale. Questo sta diventando sempre più importante.”
“Abbiamo alcune regole su cosa puoi piantare, che tipo di varietà, come dovrebbe apparire il vino. in termini di gusto e sapori e almeno l’85% delle uve imbottigliate e divenute vino devono provenire da questa zona.
Quindi si dice da dove viene. Almeno l’85% deve provenire dall’area indicata sull’etichetta. Poi abbiamo la DOP, Denominazione di Origine Protetta. Il 100% delle uve provengono dalla zona. Il 100% del vino viene prodotto all’interno della zona. Il 100% del vino viene sottoposto a controlli che vanno dalla vigna alla cantina fino alla bottiglia. E sulla bottiglia facciamo analisi.”
“Sulla bottiglia facciamo analisi. Sul vino e degustazione di vini. Quindi, per ottenere il diritto… ad una denominazione in etichetta, questi vini vengono sottoposti ad un gran numero di controlli per dare garanzia ai consumatori. Questo è il nostro valore, voglio dire, cosa c’è nella bottiglia? È una sorta di contratto con voi consumatori.
Ti dico che questo è veramente un Brunello di Montalcino, ma per avere la garanzia che lo sia, devi passare attraverso questo tipo di controlli.
Ecco perché il sistema Italia è così efficiente, perché andiamo così bene sul mercato, perché i consumatori sanno che dietro la bottiglia c’è una garanzia, ed è questo che conta davvero oggi sul mercato. Perché tutti possono avere una bottiglia.”
“Ciò che il consumatore chiederà nel prossimo futuro sarà un vino prodotto correttamente in una regione corretta e così via, …La sostenibilità funziona su tre pilastri. C’è un pilastro ambientale, c’è un pilastro sociale e infine c’è il pilastro economico.”
“Un vino, un buon vino, un vino a denominazione, ma un vino a denominazione che dimostri che si comporta anche come vino sostenibile. È una lunga strada. Ciò che chiediamo ai produttori è di dare ogni giorno maggiori prove in merito.”
Denominazione, patrimonio pubblico
“Una denominazione non è un marchio. Una denominazione, è qualcosa che appartiene a tutti i produttori. Quindi è un patrimonio pubblico. Per lo stato italiano, la denominazione è un patrimonio pubblico.
Come il Colosseo che appartiene a me e a lui in quanto italiani, ma Franciacorta, io sono un produttore di Franciacorta, appartiene solo a me. Perché lui non è un produttore di Franciacorta. Ma anche Franciacorta, è un patrimonio pubblico.
Lo stato mi ha dato, come produttore, il dovere di amministrare questo patrimonio. I gruppi di produttori, i consozi, stanno amministrando il valore della denominazione.”
By DIANA BARROWS