Stasera, venerdì, si chiude la cucina di casa. La settimana è stata particolarmente impegnativa, anche per il caldo estivo improvviso che certo non facilita i quotidiani impegni professionali e familiari.
Stasera si sceglie il ristorante. Per la location dobbiamo prima confrontarci sulle singole preferenze, se carne o pesce, sushi o vegetariano. Oppure una buona pizza, fatta con ingredienti genuini, lievitata con amore e cotta con cura. Vediamo.
Accordati i suoni di coppia, la scelta non si conclude con la nomination della birreria o bistrò, trattoria o enoteca, dell’orario da comunicare all’atto della prenotazione e altre formalità. Indicando la preferenza del tavolo, all’aperto piuttosto che quello all’interno con aria condizionata, oggi si può addirittura segnalare il tipo di apparecchiatura preferita, l’habillé de le tableau. Magari non tutti i ristoratori lo permettono, ma qualcuno sì.
Il ristorante’ Euthalia’ (nome greco che indica il ‘fiore che sboccia’), a Vicoforte, in provincia di Cuneo, dà al cliente, al momento della prenotazione, la facoltà di decidere se mangiare sfiorando con gli avambracci (ricordiamoci che il galateo prescrive di non poggiare mai i gomiti) la nudità del tavolo oppure stendervi sopra un tovagliato. E’ un tentativo il suo di lanciare una nuova moda. D’altronde, ognuno ha i propri gusti e le proprie esigenze, che variano a seconda dell’età, dell’occasione o semplicemente dell’umore.
E così il ristorante in questione offre una doppia scelta per i suoi sette tavoli: due angolari “romantici” con sedie in posizione laterale, rigorosamente con tovaglia e con una rosa bianca come centrotavola, mentre i restanti cinque sono nudi, così come forgiati dalle mani di un abile artigiano, con il legno massiccio a vista.
La tovaglia rappresenta fin dall’antichità un segno di decoro e distinzione per la tavola apparecchiata. La più antica e tradizionale sembra essere stata quella candida, ma vi sono anche notizie di tovaglie colorate utilizzate in Persia dal III sec. a.C.. Insomma, vestire un tavolo è certo un simbolo di eleganza; ma se si dispone di un tavolo di pregio, in legno rustico o di uno molto moderno e di design, anche la scelta nude e minimalista sta trovando sempre più affermazione nelle tavole gourmet dei ristoranti italiani e non solo, da qualche anno a questa parte anche nei bistrot.
Chi preferisce che cosa
«Solitamente le coppie giovani o gli appuntamenti di lavoro prediligono una tavola senza tovaglia, al contrario per i momenti romantici o per coppie mature una cena senza tovaglia è impensabile» racconta lo chef patron di Euthalia, Gianmichele Galliano.
Tavolo che scegli, tovaglia che trovi. Anche se sarebbe meglio dire… se la trovi. Vogliamo riflettere insieme sul risparmio – non solo per il ristoratore che consumerebbe meno acqua ed energia limitando il numero di lavaggi dei tovagliati – ma per l’ambiente? Pensiamo che per i mari ogni scarico delle nostre lavatrici è una tortura. Soprattutto se si tratta di microfibre: un solo carico di 5 kg di materiale in poliestere produce tra i 6 e i 17,7 milioni di microfibre. Una vera e propria emergenza da non sottovalutare secondo Marevivo.
Ben vengano quindi iniziative come quella del ristorante in provincia di Cuneo. Anche una tovaglia in meno può fare la differenza nella battaglia per la salvaguardia del nostro Pianeta. Magari, però, con un po’ di faccia tosta… chiediamo a fine pasto un ritocchino al conto!
A.B.
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