di Sante Perticaro
Il governo Meloni spinge per il taglio dell’IRPEF tra i 28 e i 50.000€ e, ove possibile, “fino a 60.000, come ha di recente affermato il vice Ministro alla Economia Maurizio Leo.
Che, poi, preannuncia un’altra eventualità: quella di concedere una nuova possibilità a chi non ha pagato una rata della vecchia rottamazione-quater per rimettersi in regola con pagamenti e diritti.
Superato lo scoglio della Ragioneria generale dello Stato potrebbe essere questo un punto di leva nella prossima manovra finanziaria.
Una promessa, che ormai è divenuta storica per ogni coalizione di centrodestra da quando vige il sistema elettorale maggioritario, ora potrebbe trovare il suo fondamento sugli inaspettati risultati ottenuti dalla lotta alla evasione fiscale.
Che ha nel contraddittorio preventivo con i contribuenti un notevole punto di forza.
Ciò porterebbe a conclusione infine il disegno per la ricostituzione di un “ceto medio” ormai del tutto scomparso in epoca di bipolarismo elettorale.
Un approccio del tutto “soft” con il contribuente, che ha pure nella più rapida erogazione di rimborsi fiscali a famiglie e imprese il corollario finale di una impostazione pacificatrice che ha visto -nel 2024- la restituzione ai soggetti citati di ben 24 miliardi, due in più rispetto all’anno precedente.