È retorico definire “nuove” le nomine dei consigli di amministrazione promosse dal governo Renzi.A scorrerle, infatti si trovano nomi noti, volti conosciuti, qualcuno passato recentemente agli onori delle cronache. Da notare, poi,i vertici in rosa: Grieco, Marcegaglia e Todini. Stranamente, però, tutte presidenti.
Enel
Scende di sella Fulvio Conti, il 66enne amministratore delegato e direttore generale dell’azienda con un passato in Mobil, Ferrovie dello Stato e Telecom, e si aprono le porte a Maria Patrizia Grieco, presidente, e a Francesco Starace, amministratore delegato. Grieco, milanese laureata in Legge, è stata prima Dg poi Ad in Italtel. Nel 2003 passa in Siemens Informatica, sempre come amministratore delegato fino al 2006, quando diventa Partner di Value Partners e AD del Gruppo Value Team. Nel 2008 viene nominata Amministratore Delegato di Olivetti di cui assume anche la presidenza nel giugno 2011 mantenendo le cariche fino al marzo 2013 quando diventa Presidente Esecutivo. Francesco Starace, ingegnere nucleare romano classe ’55, ha alle spalle una carriera costruita nel campo dell’energia elettrica prima in General Electrics e poi in Abb. Entra in Enel nel 2000, dove si è occupato dell’area Business power allinterno della divisione Generazione e Energy management. Nel 2008 diventa Ad di Enel Green Power.
Eni
Si chiude il ciclo decennale di Paolo Scaroni e si apre la stagione di governo aziendale presieduta da Emma Marcegaglia e amministrata da Claudio De Scalzi. Marcegaglia, mantovana laureata in economia alla Bocconi, figlia di Steno Marcegaglia patron dell’omonima azienda di lavorazione dell’acciaio di cui è attualmente Ad con il fratello, è stata la prima donna alla guida di Confindustria dopo l’esperienza al timone dei Giovani Imprenditori dell’associazione di viale dell’Astronomia. Presidente dell’università Luiss per il triennio 2010-2013, è stata anche nominata presidente di BusinessEurope. De Scalzi, milanese nato nel 1955 e laureato in Fisica presso il Politecnico, è un decano dell’Eni. Inizia la sua carriera nel 1981 come ingegnere di giacimento. Nel corso degli anni diventa Project manager per lo sviluppo delle attività in Mare del Nord, Libia, Nigeria e Congo, poi Responsabile delle attività operative e di giacimento in Italia. Quindi managing director e, successivamente, direttore d’area per l’Italia. Fino ad oggi ha ricoperto la carica di Chief Operating Officer.
Finmeccanica
Gianni De Gennaro, ex prefetto nominato dal governo Letta nel luglio dello scorso anno alla presidenza del primo gruppo industriale italiano nel settore dell’alta tecnologia, è una delle poche conferme di questa tornata di nomine. Cambia invece l’amministratore delegato. Esce di scena Alessandro Pansa, ed entra il già Ad di Ferrovie Mauro Moretti. Laureato in ingegneria elettrotecnica a Bologna, entra in Ferrovie,grazie a un concorso esterno, alla fine degli anni ’70. Ha alle sue spalle una importante attività di sindacalista, che lo porta in breve tempo alla guida di Cgil trasporti. Nel 2006 l’allora ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa lo nomina amministratore delegato. Sebbene impegnato nella guida di un gruppo strategico per l’Italia, è attualmente anche sindaco, per il secondo mandato, di Mompeo, piccolo comune di poco più di 500 anime in provincia di Rieti. Moretti è passato recentemente all’onore delle cronache per un battibecco con Renzi sul tema delle retribuzioni. L’ormai ex ad di fatto di FS, che guadagna “850mila euro l’anno” a fronte, a suo dire, del suo “omologo tedesco che ne prende tre volte e mezzo” era pronto a lasciare, nel caso la spending review avesse toccato il suo stipendio. Da osservare che Pansa, sebbene al momento della sua nomina abbia rinunciato alla retribuzione da Ad mantenendo solo quella da Dg, nel 2013 avrebbe guadagnato 1.2 milioni di euro, ben sopra gli emolumenti percepiti da Moretti in Ferrovie.
Poste Italiane
Ringraziato Mauro Sarmi, Renzi da il benvenuto a Luisa Todini, alla presidenza dell’azienda, e a Francesco Caio, amministratore delegato. La prima, imprenditrice umbra presidente dell’omonimo gruppo che si occupa di finanza e costruzioni, dal 2012 è nel Cda della Rai. Dichiaratamente impegnata in politica, nel 1994 viene eletta eurodeputato nelle liste di Forza Italia. Il secondo, ingegnere napoletano, inizia la sua carriera nel 1991 accanto a Carlo De Benedetti in Olivetti. Nel suo curriculum anche ruoli di primissimo piano in Omnitel, la società britannica di telecomunicazioni Cable & Wireless, ma anche banche di affari come Lehman Brothers e Nomura Italia. È stato Ad di Avio, ruolo che lascia quando l’ex premier Enrico Letta lo chiama per guidare il programma di Agenda Digitale di palazzo Chigi.
Non solo. Tra i vari nomi che saltano agli occhi c’è sicuramente quello di Alberto Bianchi nel cda di Enel, avvocato, presidente della Fondazione Big Bang che si occupò della campagna delle primarie di Renzi. È certamente nel “cerchio magico” del premier. In Eni, invece, figurano Fabrizio Pagani, direttore presso l’OCSE a Parigi, oggi a capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan; e Luigi Zingales, economista, accademico, promotore con Oscar Giannino di Fare per Fermare il Declino, nel 2011 è alla tre giorni renziana alla Leopolda di Firenze. In Finmeccanica figurano il nome del presidente del consiglio Nazionale Forense e ordinario di diritto Civile all’Università La Sapienza di Roma, Guido Alpa; e quello di Alessandro De Nicola, anche egli promotore di Fare per Fermare il declino. Presiede la Adam Smith Society, professore a contratto della Bocconi, editorialista per il Sole 24 Ore e la Repubblica. Nel Cda delle Poste, spazio a Roberto Rao, Udc, Consigliere del Ministro della Giustizia per le politiche sociali e le devianze minorili, l’ex Dg di Mtv Italia, direttore de La7 e Ad di Telecom Italia Antonio Campo Dall’Orto.
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