“È in atto uno scontro tra palude ed innovazione…”. Renzi resiste e rilancia incurante degli attacchi di Cgil e Confindustria, che hanno deciso di alzare i toni della polemica (con scarsa fortuna in verità), su un tema molto delicato, quello della concertazione, un format, messo definitivamente in crisi dalla drammaticità di una crisi politica, economica e istituzionale, che Renzi intende bloccare in temi brevi e con scelte irreversibili.
Il decisionismo del premier che ha voluto affrontare subito, i problemi più urgenti con provvedimenti su Irpef stipendi ed Irap con tanto di passaggio su un corposo abbattimento delle tariffe dell’energia elettrica per le imprese,non è piaciuto a Confindustria e Cgil, che hanno rilanciato cercando di ignorare il nuovo modo di lavorare e confrontarsi con le parti sociali, scelto da Renzi.
Da qui i no di Palazzo Chigi alla concertazione sulle riforme in materia di lavoro e al confronto privilegiato con le imprese, per le priorità da dare in tema di rilancio dell’economia.
“Me ne farò una ragione…” ha risposto il premier bersagliato dagli anatemi. Come dire che delle sollecitazioni di sindacati e industriali può farne tranquillamente a meno. E ha spiegato anche le ragioni del suo rifiuto: non torno all’immobilismo perché sulle riforme non tratto. Decido e poi mi giudicherete sulla base dei risultati. Scelta indubbiamente corretta visti soprattutto i tempi.
Contro la nuova strana alleanza tra Viale dell’Astronomia e la Cgil, Renzi non fa sconti. “ Non sono qui per loro ma per le famiglie” ha spiegato in una intervista.” E’ in atto uno scontro tra palude ed innovazione. Prenderemo in mano la riforma della pubblica amministrazione, per scardinarla completamente. Lì vedremo il derby palude-controcorrente, conservazione contro innovazione. Sarà durissima, la vera battaglia. Al confronto la strana coppia Camusso-Squinzi contro il governo sarà solo un leggero antipasto…”
«Rispetto molto entrambi – insiste il presidente del Consiglio -. ma io non sono qui per loro, io sono qui per le famiglie, per il singolo imprenditore, per le persone che non si sentono rappresentate e che hanno bisogno di vedere finalmente una svolta. Poi, certo, culturalmente mi colpisce questa strana assonanza tra il capo dei sindacati e il capo degli industriali che insieme, davanti alla scommessa politica di togliere per la prima volta alla politica e restituire ai cittadini e alle imprese, si oppongono. Lo ritengo un ottimo segnale che siamo sulla strada giusta. Quando arriveranno i mille euro netti ai lavoratori, gli sconti sul’Irap, quelli sull’energia elettrica vedremo da che parte staranno lavoratori e imprenditori».
Perfezionata infine anche la riforma del Senato, la prima importante risposta sulle modifiche costituzionali con le quali Renzi, in un’ottica di doppia maggioranza raggiunta con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi , intende rivoluzionare politica ed istituzioni. E su quest’altro obiettivo strategico, che il premier intende portare a casa entro la fine di maggio, si aprirà presto un nuovo duro confronto sul quale, nei prossimi giorni, vedremo come si organizzerà l’ostracismo e la resistenza passiva più o meno occulta, della palude. Ovvero dei nostalgici della casta e della vecchia improduttiva e irritante, quanto costosa, politica del non fare.
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