Roma, lo storico circolo Aniene apre alle donne

Dopo 130 anni, il circolo che affaccia sul Tevere, il più esclusivo della Capitale, non è più appannaggio dei soli uomini, ma è stato aperto anche alle donne: esclusivo sì ma senza discriminare il genere.
Se gugolando scrivi ‘circoli maschilisti’,  il nome del Canottieri Aniene, “meraviglioso circolo nel cuore di Roma”, è alla prima voce.  Fondato alla fine dell’800 ha ospitato canottieri in grado di collezionare diversi successi e indimenticabili medaglie d’oro ai giochi olimpici  tra il ’30 e il ’50. Negli anni successivi, al canottaggio si sono aggiunti anche il tennis, il calcetto, la canoa e il nuoto, sport ove l’ “Aniene” è diventata la prima società italiana sia in campo maschile che femminile ricevendo nel 2002 dalla Presidenza del Consiglio il ‘Collare d’Oro’, la massima onorificenza in campo sportivo del nostro Paese.

Da allora tanta acqua, in senso reale e figurato, è passata sotto i ponti ed ha lambito le sponde del circolo che in una cosa sola è rimasto immutato: nella sua, chiamiamola così, misoginia riguardo agli associati. Tutta colpa dell’articolo 4 dello Statuto dove al punto a) che riguarda i soci effettivi si legge “sono persone di sesso maschile che hanno compiuto i diciotto anni”.

Discorso diverso per i soci ‘aderenti’ – juniores  o frequentatori, in congedo o soci per meriti sportivi – che  godono soltanto dei diritti di utilizzo della sede e degli impianti sociali.

E le socie per meriti sportivi, come Federica Pellegrini (nuoto), Flavia Pennetta (tennis), Josefa Idem (canoa), Caterina Banti (vela) e Simona Quadarella (nuoto)? Anche a  loro era destinato esclusivamente l’accesso alla lussuosa piscina di 33 metri.

Ed eccoci arrivati alla svolta epocale: finalmente, pochi giorni fa, l’assemblea dei soci ha votato sì alla modifica dello statuto per permettere l’accesso alle donne. Un’assemblea dibattuta lungamente, visto che la decisione è trapelata solo in tardissima serata. Ora, però, dopo la ratifica di quanto deliberato con 237 voti favorevoli e 150 contrari degli irriducibili ‘solo per uomini’ – a opporsi all’ingresso delle donne non solo soci storici, e maturi, ma anche alcuni giovani che hanno sottolineato come “il regolamento interno non ha nulla a che vedere con i diritti”- anche le donne potranno avere effettivamente accesso a uno dei circoli di più antica tradizione della Capitale.

L’assemblea, da statuto, avrebbe dovuto tenersi entro la fine di marzo (uno dei due appuntamenti annuali, l’altro è a novembre), ma si era deciso di posticiparla alla prima settimana di aprile perché per nominare Matteo Berrettini socio onorario – il primo punto all’ordine del giorno dell’assemblea – si sarebbe atteso il suo rientro da Miami. Il tennista romano, però, non solo non ha giocato in Florida ma è stato anche operato a una mano. Lunedì sera si è inaspettatamente presentato all’assemblea, sorpresa ovviamente molto gradita dai partecipanti. Dopo l’approvazione del bilancio consuntivo, si è passato al punto più importante, che era già stato affrontato in una pre-assemblea tenutasi al circolo nella serata di domenica, e in cui il presidente onorario (nonché presidente del Coni) Giovanni Malagò aveva fatto intendere che questa modifica dello statuto sarebbe stato il caso di farla già prima. Ci si è comunque arrivati.

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