Silvio Berlusconi
“Ora, archiviata anche questa triste pagina, sono di nuovo in campo per costruire, con Forza Italia e con il centrodestra, un’Italia migliore, più giusta e più libera”. Un Silvio Berlusconi euforico commenta così l’assoluzione in via definitiva al processo Ruby.
Ma la sentenza della sesta sezione penale della Corte di Cassazione, oltre a rimettere in pista l’ex premier, spacca il mondo politico aprendo nuove prospettive di alleanze e passaggi di testimone all’interno del centrodestra.
“Questa sentenza sana le fratture all’interno di Forza Italia: uniti vinciamo”. Con queste parole l’ex premier stasera ha risposto all’ovazione dei suoi parlamentari riuniti in seduta straordinaria a Palazzo Grazioli, che ha sancito il ritorno indiscusso del leader alla guida del partito.
Orientato fino a ieri a cedere il passo al leghista Salvini in vista delle prossime elezioni politiche regionali, oggi Berlusconi sembra più che mai deciso a cambiare strategia.
Nelle prossime ore si capirà dove e con chi il capo di Forza Italia si muoverà in vista dei prossimi confronti elettorali e parlamentari. Sicuramente l’annullamento definitivo della sentenza di primo grado, che lo aveva visto condannato a sette anni di carcere, ridà mano libera al leader del centrodestra per riprendere l’iniziativa politica dopo il fallimento del patto del Nazareno.
Nove ore di camera di consiglio hanno sancito in maniera definitiva che per i giudici l’ex premier è innocente, o almeno non possono essergli accreditate le accuse di concussione e prostituzione minorile.
Per lui, forte di questa sentenza, torna di prepotenza l’agibilità politica che la sentenza di primo grado aveva praticamente compromesso a causa della interdizione dai pubblici uffici prevista dalla legge.
Intanto le reazioni non si sono fatte attendere: significativa quella dell’ex sindaco di Bari ed ex magistrato Michele Emiliano, che ha invitato pubblicamente i giudici milanesi a “scusarsi” con Berlusconi.
La voce di Emiliano rimbomba nel silenzio imbarazzante degli altri esponenti autorevoli del Pd: silenzio definito “assordante” dal deputato forzista Luca Squeri, che in una nota accusa la sinistra di aver “infangato l’immagine di Berlusconi per il proprio tornaconto politico”.
La posizione di Squeri è un esempio della forza e dell’intransigenza con cui i fedelissimi dell’ex premier hanno contrattaccato all’indomani della sentenza.
Il sollievo di Maurizio Gasparri (“Fine di una persecuzione”), la “grande gioia dopo tante amarezze e tante montature” di Debora Bergamini e i trionfalismi dello stesso Berlusconi (“Ero certo che le mie ragioni sarebbero state riconosciute”, ha dichiarato) sono stati accompagnati da una pioggia di polemiche.
Il consigliere politico Giovanni Toti, ad esempio, ha auspicato una rapida riforma della giustizia; Renato Brunetta ha affidato la sua condanna mediatica alla radio :“Era un processo da non fare”, ricordando i costi per la giustizia che questo processo ha comportato, e tanti altri si sono chiesti chi risarcirà ora Berlusconi del “massacro mediatico” (Luca D’Alessandro) e dei “danni politici” (Anna Maria Bernini).
Tutte posizioni decisamente più radicali di quella espressa dallo stesso avvocato Franco Coppi, difensore dell’ex premier nel terzo grado del processo. Ammettendo di non potersi calare “il velo davanti agli occhi”, Coppi aveva riconosciuto di fronte al giudice il fatto che il suo assistito organizzasse cene e festini ad Arcore.
Riconquistata l’agibilità politica perduta, anche per la fine del periodo di affidamento ai servizi sociali al quale era stato condannato nell’ambito del processo Mediaset, ora resta da stabilire come Berlusconi deciderà di impiegarla.
Il primo ostacolo da rimuovere sarà lo scollamento fra le correnti interne a Forza Italia, che ha tenuto banco negli ultimi mesi. A giudicare dalla pioggia di messaggi di solidarietà delle ultime ore, Berlusconi potrebbe sfruttare la sua posizione centralissima per consolidare il partito intorno a sé.
Pacificato il partito, probabilmente Berlusconi si riproporrà come leader del centrodestra. Per farlo dovrà superare una sfida tutto sommato nuova: la concorrenza di un candidato più giovane e agguerrito, il leghista Matteo Salvini, che potrebbe non accettare di tornare in seconda fila.
Un altro ostacolo per Berlusconi è la legge Severino, che gli impedisce di candidarsi alle elezioni politiche a causa della precedente condanna nel processo Mediaset, legge alla quale Forza Italia intende mettere mano quanto prima.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy