Un aereo della Egyptair in volo da Parigi al Cairo è scomparso dai radar, secondo quanto rende noto la stessa compagnia su Twitter. Il volo MS804 era decollato alle ore 23:09 di ieri sera dall’aeroporto di Charles de Gaulle con a bordo 59 passeggeri e 10 membri dell’equipaggio. Alle ore 2:45 di questa mattina, invece, se ne sono perse le tracce. La sua ultima apparizione sui radar è stata in spazio aereo greco, mentre si trovava a un altitudine di 37mila piedi (circa 11.300 metri) e a una distanza di 80 miglia, circa 10 minuti di volo, dallo spazio aereo egiziano.
La compagna aerea rende noto che poco prima di sparire, alle 2.26, l’aereo dell’Egyptair ha lanciato un messaggio di Sos. Un segnale di emergenza dall’aereo è stato invece captato alle 4.26, circa due ore dopo aver perso le tracce del velivolo. Il segnale potrebbe essere stato inviato dall’apparecchiatura per la localizzazione dell’aereo installata sull’aeromobile.
Al momento non si esclude alcuna ipotesi sulla scomparsa del velivolo che a bordo aveva 56 passeggeri – 30 egiziani, 15 francesi, un britannico, un belga, due iracheni, un kuwaitiano, un saudita, un sudanese, un portoghese, un algerino, un canadese e un ciadiano e tre bambini, oltre ai 10 membri che componevano l’equipaggio. Il ministro Gentoloni ha fatto sapere che nessun italiano è tra i dispersi.
Il relitto dell’aereo di Egyptair scomparso questa notte mentre era in volo fra Parigi e Il Cairo è stato individuato al largo dell’isola greca di Karpathos, nel mar Egeo, fra Rodi e Creta, in acque territoriali egiziane. Lo riferiscono i media francesi. Su posto sono arrivate navi egiziane.
Nessuna ipotesi può essere scartata, neppure quella dell’atto terroristico. Secondo il premier egiziano Sherif Ismail, che si è recato nel centro di coordinamento delle operazioni, “non si può escludere” alcuna possibilità sulle cause della scomparsa del velivolo, compreso l’attacco terroristico. Anche per il primo ministro francese Manuel Valls, intervistato da radio RTL, “non si esclude alcuna ipotesi” sulla scomparsa dell’aereo. Il capo dello Stato francese, Francois Hollande, ha parlato stamani al telefono con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, con il quale ha concordato una “stretta cooperazione” per stabilire le circostanze della scomparsa del volo Egyptair MS804. Per il momento, tuttavia, non ci sono ipotesi ufficiali in merito. Ma persiste il giallo sull’eventuale invio di un messaggio di Sos. Fonti dell’EgyptAir avevano riferito che poco prima della sparizione dai radar, alle 2.26, dall’aereo era partito un Sos. Da parte sua, il primo ministro Sherif Ismail ha smentito la notizia, affermando che “non vi è alcuna informazione” sull’ accaduto. Poi, alle 4.26, circa due ore dopo aver perso le tracce del velivolo, è stato captato un segnale di emergenza che secondo la compagnia potrebbe essere stato inviato dall’ apparecchiatura per la localizzazione dell’aereo installata a bordo. Ismail ha spiegato che non si è trattato di un Sos ma di una segnale trasmesso dalle strumentazioni di bordo del velivolo. E’ certo, invece, che i controllori di volo greci sono stati in contatto con la cabina di comando dell’aereo mentre questo transitava nello spazio aereo ellenico e non hanno ricevuto nessuna segnalazione di problemi da parte del pilota. Lo fa sapere il direttore dell’Aviazione civile greca confermando che il volo era a 37mila piedi e procedeva ad una velocità di 519 miglia l’ora. Secondo la stessa fonte, i controllori greci hanno provato a contattare il volo MS804 circa 10 miglia prima di lasciare lo spazio aereo greco ed entrare in quello egiziano, ma non hanno ricevuto risposta. I tentativi di contatto sono proseguiti – ha aggiunto – fino alle 3.39 (le 2.39 in Italia) quando l’aereo è scomparso dai radar. Dall’Airbus A320 del volo Egyptair MS804 è partito un segnale di emergenza che scatta nel momento in cui l’aereo precipita e avviene l’impatto in acqua. Lo rende noto il sito The Aviation Herald, che riporta i dati relativi agli incidenti dell’aviazione civile. Il segnale di emergenza è del tipo Elt (Emergengy locator transmitter), che scatta automaticamente all’impatto in mare e continua ad essere attivo per le successive 48 ore per facilitare la localizzazione del velivolo.
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