Nel complesso siamo soddisfatti. Per la prima volta, dopo cinque anni, nel 2016 torna positivo il giudizio delle famiglie sulle condizioni di vita. A certificarlo l’Istat che specifica con le percentuali come questo grado di soddisfazione sia maggiore per le persone dai 14 anni in su: + 5% rispetto al 2015 (41% contro 35,1%). Rispetto al 2015, migliorano secondo i dati campionari la percezione della situazione economica di famiglie e individui, mentre è stabile la soddisfazione per gli aspetti relazionali con famiglia e amici, la salute e il tempo libero. Si registra inoltre in lieve aumento anche la soddisfazione degli occupati per il lavoro.
Ma la soddisfazione per la propria vita diminuisce all’aumentare dell’età, quando compaiono difficoltà e impedimenti – salute, famiglia che trova equilibri diversi – che fanno affiorare quella vena di pessimismo che abbassa la media degli appagati: il 54,1% dei giovani tra 14 e 19 anni contro il 34,4% degli ultra 75enni. Fanno eccezione i “giovani adulti” e i “giovani anziani” (rispettivamente 35-44 e 65-74 anni): in entrambi i casi la quota di coloro che indicano punteggi più alti è superiore rispetto alla classe di età che li precede. Non si rilevano invece nei livelli di soddisfazione significative differenze tra uomini e donne. La quota di persone di 14 anni e più, soddisfatte della propria situazione economica aumenta dal 47,5% del 2015 al 50,5% del 2016. Come aumenta nel 2016 la quota di famiglie che giudicano la propria situazione economica invariata (dal 52,3% del 2015 al 58,3%) o migliorata (dal 5,0% al 6,4%) e le proprie risorse economiche adeguate (dal 55,7% al 58,8%).
Le relazioni familiari si confermano la dimensione a cui corrisponde la percentuale più alta di persone soddisfatte, il 90,1% nel 2016. Elevata anche la quota di individui molto o abbastanza soddisfatti per le relazioni amicali (82,8%) e il proprio stato di salute (81,2%). Molto o abbastanza soddisfatto per il tempo libero circa il 67% della popolazione di 14 anni e più, mentre gli occupati soddisfatti per il lavoro sono il 76,2% (erano il 74,8% nel 2015).
La fiducia negli altri non cambia sostanzialmente rispetto al 2015: il 78,1% delle persone dichiara che “bisogna stare molto attenti” nei confronti degli altri mentre solo il 19,7% ritiene che “gran parte della gente è degna di fiducia”.
Le famiglie che ritengono sia presente il rischio di criminalità nella zona in cui vivono sono in leggero calo (dal 41,1% del 2015 al 38,9% nel 2016). Sono invece in aumento quelle che lamentano problemi come la presenza di sporcizia nelle strade (dal 31,6% al 33,0%) e le difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (dal 30,5% al 32,9%). In linea con lo scorso anno è la quota di famiglie che segnalano la presenza nella zona di inquinamento dell’aria (38,0%), traffico (37,9%), difficoltà di parcheggio (37,2%) e presenza di rumore (31,5%).
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